L’esaltazione da parte del ministro del Made in Italy Urso della misura che prevede l’esposizione dei cartelli medi, già prevista nel decreto legge di gennaio ed entrata in vigore ieri, è assolutamente fuori luogo: anche se ogni passo in direzione della trasparenza è comunque positivo le nuove misure non risolveranno affatto l’emergenza prezzi che sta colpendo i cittadini in piena estate, con i consueti rincari alla pompa che stanno aggravando la spesa (già ingente) per le vacanze. Gli italiani quindi continueranno a pagare più del dovuto per fare rifornimento, specie alla luce del rifiuto opposto dal ministro al taglio delle accise.Per l’Associazione, quindi, le misure previste dal Governo da sole non bastano a far scendere i listini alla pompa e contrastare le speculazioni, e qualsiasi esaltazione delle nuove misure appare come irragionevole e fuori dalla realtà.“Il Governo avrebbe fatto meglio ad aumentare le sanzioni verso chi non rispetta le norme sull’indicazione dei listini alla pompa, considerato che le multe appaiono irrisorie e scattano solo in caso di violazioni ripetute, ed affiancare alla trasparenza ai distributori anche quella relativa alla formazione dei prezzi” – spiega il presidente Carlo Rienzi. “Ciò che davvero serve in Italia per stroncare sul nascere le speculazioni sui listini al dettaglio è la definizione di ‘prezzo anomalo’, fattispecie prevista dalla legge 231 del 2005 che vieta gli aumenti eccessivi dei prezzi al dettaglio nel settore agroalimentare. Un principio che il Governo deve estendere a tutti gli altri comparti, compresi i trasporti, definendo in modo preciso il ‘prezzo anomalo’, ossia la percentuale massima di aumento dei listini oltre la quale scatta l’illecito sanzionabile in base alle leggi dello Stato” – conclude Rienzi.




