Se viaggiamo su una strada qualunque delle nostre città, il risultato è sempre, più o meno lo stesso; le buche, il dislivello, fessure, crepe. Il manto stradale ovunque in pessime condizioni, con evidenti ripercussioni sulla sicurezza dei cittadini, automobilisti, motociclisti, pedoni. Basta una pioggia un po’ di vento più forte del solito a far peggiorare la situazione con nuove buche che si aprono e allagamenti in moltissime strade. La soluzione in molti casi dovrebbe essere il rifacimento per intero del manto stradale, ma le risorse a disposizione dei comuni non sono in grado di provvedere a questo tipo di lavori. Spesso quindi vediamo operatori che, rincorrendo le emergenze, tappano le buche “a freddo” versando asfalto contenuto in dei sacchi direttamente dentro le buche o nelle fessure. Questo tipo di riparazione, è ovviamente molto precario perché i materiali non sono legati tra loro, pertanto, dopo qualche passaggio di automobile o alla prima pioggia, è molto probabile che la situazione torni quella di partenza. Ma non deve essere necessariamente così; esistono già tecnologie e macchinari in grado di fornire soluzioni più vantaggiose e durature testate da oltre vent’anni in altri Paesi europei. Ad esempio esiste un macchinario di fabbricazione della repubblica Ceca distribuito per l’Italia dalla Combicons http://www.combicons.it/
Questa macchina esegue lavori a caldo con una procedura che farebbe risparmiare tempo e denaro agli enti locali; “il metodo è semplice – spiega l’azienda – la macchina esegue 4 operazioni in breve tempo: la pulizia mediante aria compressa della buca con l’asportazione di tutti i sedimenti, la preparazione del fondo della buca a caldo(50-60° C) con speciali emulsioni a base di bitumi modificati; il gettito di graniglia la finituta e la livellatura” Questa macchina è in grado di garantire un asfalto liscio e uniforme per circa 2 anni.
Forse sarebbe il caso che i nostri amministratori prendano appunti e magari si riesce, con una spesa accettabile, a risolvere un problema che assilla i contribuenti.
Maurizio Brugiatelli