Accise sui carburanti, il Consiglio dei ministri ha approvato il nuovo provvedimento: cosa cambia per benzina e diesel
Hai mai pensato a quanto incida il prezzo del carburante sulle tue spese annuali? Beh, preparati perché il governo ha deciso di intervenire con un nuovo decreto sulle accise, e le cose stanno per cambiare. Se hai un’auto diesel, potresti ritrovarti con una brutta sorpresa, mentre per chi usa la benzina ci potrebbe essere un piccolo sollievo. Ma vediamo nel dettaglio cosa comporta questa decisione.
Il provvedimento approvato il 13 marzo 2025 stabilisce che le aliquote delle accise su benzina e gasolio verranno progressivamente allineate nei prossimi cinque anni. Attualmente, il diesel gode di una tassazione inferiore rispetto alla benzina, ma secondo la normativa europea si tratta di un sussidio ambientalmente dannoso. Per questo, il governo ha deciso di eliminare progressivamente questo vantaggio.
Tradotto in cifre: il prezzo del gasolio aumenterà di circa 1-1,5 centesimi al litro ogni anno. A conti fatti, un automobilista che fa due pieni al mese potrebbe arrivare a spendere fino a 22 euro in più all’anno. Chi usa la benzina, invece, vedrà una riduzione dello stesso importo, risparmiando fino a 1,5 centesimi al litro.
Non tutti pagheranno di più. Il decreto prevede esenzioni per il gasolio utilizzato nei settori del trasporto merci e agricoltura. Inoltre, non ci saranno rincari per i biocarburanti come HVO e biodiesel, per i quali l’accisa rimarrà bloccata per i prossimi cinque anni.
Un’altra novità riguarda la navigazione commerciale, che continuerà a godere di esenzioni sulle accise. In pratica, chi trasporta merci via terra o via mare non sarà colpito dagli aumenti, mentre gli automobilisti comuni dovranno adeguarsi alle nuove tariffe.
Oltre all’aumento del prezzo del diesel, c’è un altro punto che ha fatto storcere il naso ai consumatori. Ti ricordi l’app governativa che doveva segnalare il distributore più economico vicino a te? Bene, sono passati due anni dal decreto che l’ha prevista e ancora non è stata rilasciata. Secondo Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, si tratta di un ritardo inaccettabile.
Ma la domanda è: questa misura riuscirà davvero a ridurre l’inquinamento e a incentivare un uso più sostenibile dell’energia? Il governo punta su una progressiva riduzione delle emissioni, ma resta da vedere se il passaggio ai biocarburanti e alle energie rinnovabili sarà abbastanza veloce da compensare l’aumento dei costi per gli automobilisti.
Quello che è certo è che la riforma delle accise rappresenta solo l’inizio di un processo di revisione fiscale più ampio. La domanda ora è: siamo davvero pronti a questa trasformazione o ci aspettano anni di rincari senza reali benefici ambientali?
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