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28 Aprile – Giornata Vittime Amianto

Il 28 aprile celebriamo insieme la giornata vittime amianto

La ricorrenza della giornata vittime amianto è segnata anche quest’anno dal lutto. Questa volta il dolore è ancora più vicino visto che Roberto Lucandri, era un vicino collaboratore dell’Ona.

Lucandri era dipendente della ASL di Rieti, esposto ad amianto presente nell’ospedale di Rieti, in seguito a mesotelioma contratto per motivi lavorativi.

Il fatto ha scosso così tanto l’opinione pubblica che ha deciso intervenire anche Antonio Dal Cin, portavoce dell’ONA Nazionale, ex finanziere esposto professionalmente ad amianto, che è stato riconosciuto vittima del dovere:

“Esprimo a Roberta Lucandri e alla sua famiglia, a nome del Presidente Avv. Ezio Bonanni, e di tutti gli iscritti ONA, le condoglianze per la morte del padre, il caro Roberto, che io ebbi modo di conoscere nel marzo 2015, nel convegno dell’ONA che si è tenuto presso il Comune di Rieti. Lo ricordo combattivo e sempre in prima fila nei convegni e attività ONA, sempre sostenuto dall’Avv. Ezio Bonanni, che con lui aveva iniziato la battaglia legale che ha portato alla luce la presenza di amianto nell’ospedale di Rieti.

Spero che la Procura della Repubblica di Rieti faccia piena luce sull’assassinio con amianto del Sig. Lucandri Roberto, anche sulle responsabilità omissive e per il reato di omicidio colposo aggravato dalla violazione di norme sul lavoro”.

Giornata vittime amianto: gli obiettivi

La giornata vittime amianto dovrebbe sottolineare anche il fatto che nonostante siano passati 26 anni dall’entrata in vigore della L. 257/92, che ha vietato l’estrazione, la lavorazione e la commercializzazione dell’amianto, perché ce ne sono ancora 40.000.000 di tonnellate in tutto il territorio nazionale, con 50.000 siti contaminati, cui si aggiungono circa 1.000.000 di micrositi, e una condizione di rischio per tutti i cittadini.

L’Osservatorio Nazionale Amianto è impegnato sempre in prima linea, non solo nella giornata vittime amianto. La prevenzione, ovvero la bonifica è il primo obiettivo della, che tarda a venire per l’incapacità delle forze politiche di agire con efficacia, la diagnosi precoce, terapia e cura delle patologie asbesto correlate (prevenzione secondaria) e il risarcimento danni (prevenzione terziaria).

La mappa del rischio in Italia

L’Italia presenta un’elevato rischio amianto a causa della presenza di asbesto in moltissime strutture di diverse tipologie. Ad esempio sono stimate 2400 scuole italiane che al loro interno presentano ancora amianto, con un rischio esteso a circa 350.000 studenti e 50.000 dipendenti, tra docenti e non; – gli ospedali; – gli altri edifici pubblici; – i mezzi di trasporto: gli aeromobili, le navi, i treni, etc.; –

Anche nelle Forze Armate, Comparto Sicurezza, nelle unità navali e nelle installazioni della Marina, negli elicotteri e negli aeromobili dell’Aeronautica, nei mezzi e nelle installazioni dell’Esercito e perfino nella Guardia di Finanza la situazione amianto è allarmante.

Antonio Dal Cin, vittima del dovere e dell’asbestosi

Come dimostrato dal caso di Antonio Dal Cin, il finanziere, eroe civile, vittima di asbestosi che, pur congedato per inabilità totale e riconosciuto vittima del dovere, continua il suo impegno per ottenere la bonifica di tutti i siti contaminati e la tutela delle vittime.

Nelle installazioni industriali come i petrolchimici, aziende metallurgiche, centrali elettriche, idroelettriche, termoelettriche, etc. Ad oggi, nonostante la sua accertata pericolosità, non esiste una normativa internazionale che ne limiti la produzione e la commercializzazione.

Mobilitazione sindacale contro l’amianto

La Confederazione Internazionale dei Sindacati (Ituc), e il Sindacato Mondiale dell’Industria (IndustriAll) hanno sostenuto dodici nazioni africane nel chiedere l’inserimento dell’amianto nella lista dei materiali pericolosi della Convenzione di Rotterdam.

Sono solo circa sessanta i paesi nel mondo ad aver bandito l’amianto.

Il mesotelioma è il tumore che si origina dalle cellule del mesotelio per effetto delle fibre di amianto (che ne costituisce l’esclusiva causa di insorgenza), rappresenta l’ottava causa di morte sia negli uomini sia nelle donne; una macabra contabilità che non tiene conto di tutte le altre patologie asbesto correlate, molto meno rare.

I dati della strage amianto

Secondo i dati pubblicati i dati dell’ONA l’amianto nel solo 2017 ha ucciso circa 2.000 persone con il mesotelioma, e poi se si tiene conto anche delle altre patologie, si superano i 6.000 decessi (tumore della laringe, dell’ovaio, della faringe, dello stomaco e del colon retto e quelle fibrotiche – asbestosi, placche pleuriche e ispessimenti pleurici e per complicazioni cardiocircolatorie), e più di 100.000 nel mondo.

Secondo Iarc 2012 (International Agency for Research on Cancer), tra le neoplasie causate dall’esposizione all’amianto rientrano anche il cancro alla laringe e alle ovaie, ed inoltre è stata confermata l’associazione tra esposizione ad amianto e maggiore incidenza di cancro alla laringe, allo stomaco e al colon retto.

“L’emergenza amianto è ben più vasta di quello che raccontano i dati epidemiologici: secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, purtroppo ogni anno, solo per il mesotelioma e per il tumore al polmone, perdono la vita più di 107.000 persone e decine di migliaia sono coloro che si ammalano. In Italia più di 6.000 persone perdono la vita ogni anno.

Ciò non può essere più sopportato, l’ONA chiede la messa al bando globale dell’amianto e la bonifica in Italia. Solo evitando le altre esposizioni si può arrestare l’epidemia di patologie asbesto correlate” dichiara l’Avv. Ezio Bonanni, Presidente dell’ONA.

Il controllo vigile dell’Osservatorio Nazionale Amianto

L’ONA sta monitorando la situazione. La piattaforma web www.onarepac.it mappa e censisce tutti i casi di patologie asbesto correlate, ovvero quello patologie che si sospetti abbiamo origine dall’esposizione ad amianto.

I numeri della strage: – 6.000 decessi per patologie asbesto correlate – 1.900 i nuovi casi di mesotelioma, secondo i dati pubblicati da “I numeri del cancro in Italia 2016 di Aiom /Airtum”.

Questi dati sono corrispondenti a quelli censiti da ONA. Il Renam ne ha comunque registrati una media superiore ai 1.500 per ogni anno.

  • 1 su 234, gli uomini in Italia che rischiano di sviluppare questa patologia.
  • 1 su 785, le donne in Italia che rischiano di sviluppare questa patologia.

  • 4% i decessi oncologici per mesotelioma in entrambi i sessi.

  • 2.732, i pazienti ad oggi, in Italia, con diagnosi di mesotelioma.

  • 2.400 sono le scuole italiane in cui sono presenti amianto e i materiali di asbesto.

  • 1.000 gli anni necessari per rimuovere totalmente ogni traccia di amianto in Italia.

Il Prof. Boeri, Presidente dell’INPS, ha stimato, ottimisticamente, in 85 anni il tempo necessario per poter bonificare tutto l’amianto presente nel territorio nazionale. Dedichiamo una preghiera in occasione della giornata vittime amianto, sperando prima o poi di riuscire a mettere la parola fine a questa strage.

Osservatorio Nazionale Amianto

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