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Viterbo

Viterbo: sfruttava lavoro di disperati, sequestrato mezzo milione a imprenditore agricolo

Sfruttamento del lavoro, questo il reato contestato dalla procura di Viterbo nei confronti di un imprenditore agricolo della zona. Questa mattina i carabinieri del comando provinciale e i colleghi del locale nucleo Ispettorato del lavoro, su delega di questa Procura, hanno eseguito un’ordinanza di sequestro per 540 mila euro disposta del Gip del tribunale viterbese. Secondo gli inquirenti tra il 2017 e gli inizi del 2022, l’imprenditore ha assunto alle proprie dipendenze numerosi cittadini stranieri per lo più africani, sottoponendoli a condizioni di sfruttamento, approfittando del loro stato di bisogno. In particolare, gli operai, impiegati nella lavorazione dei campi, sono stati sottoposti a condizioni lavorative caratterizzate da lunghissimi turni di lavoro, costretti a lavorare dall’alba al tramonto anche fino a tredici ore al giorno, sotto pioggia o al freddo, senza un giorno di riposo settimanale, ferie o malattie retribuite. Inoltre le remunerazioni erano palesemente irregolari.

I lavoratori tutti provenienti da paesi poverissimi erano giunti in Italia dopo lunghi e rischiosi viaggi che comprendono, in alcuni casi, l’attraversamento del Mediterraneo dalla Libia. La maggior parte, inoltre lavorava per il proprio sostentamento e per quello dei familiari nei luoghi d’origine. Nessuno di loro veniva dotato di calzature e vestiti idonei da utilizzare in caso di pioggia e non venivano rispettate le condizioni di sicurezza per gli spostamenti degli stessi a bordo di mezzi agricoli. È stato inoltre accertato che il lavoratore che protestava, per avere migliori condizioni lavorative, reddituali o relative alla fruizione del previsto riposo, veniva minacciato di licenziamento. L’indagato, però, non si limitava ad allontanare gli operai che avevano effettuato delle rimostranze, ma si adoperava affinché altri imprenditori, che operano nello stesso settore, non assumessero i lavoratori da lui allontanati o che li licenziassero qualora li avessero inconsapevolmente assunti.

Il G.I.P., quindi, sulla base del quadro indiziario rappresentato, ha emesso l’ordinanza con la quale è stato disposto il sequestro preventivo, funzionale alla confisca, della somma di circa 540mila euro, costituente il profitto dell’attività delittuosa in contestazione ed il controllo giudiziario dell’impresa agricola di cui l’indagato ne è titolare. Inoltre è stato previsto l’affiancamento di un amministratore giudiziario all’imprenditore.

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Fabrizio Gerolla

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