Il contestatissimo spot del Ministero del Turismo per la campagna “Open to Meraviglia” finisce al vaglio della Corte dei Conti. Il Codacons ha presentato infatti un esposto alla magistratura contabile chiedendo di accertare l’operato del dicastero del turismo e possibili danni erariali per la collettività.
Da notizie di stampa si apprende che uno spot realizzato nell’ambito della campagna “Open to Meraviglia”, poi scomparso dal sito del Governo, sarebbe costato 138 mila euro – spiega l’associazione – Tuttavia non è chiaro quali costi avrebbe dovuto coprire tale ingente somma dal momento che, in base a quanto emerso nei giorni scorsi, le scene contenute nello spot in questione e girate in Slovenia sarebbero state catturate da internet a costi ridottissimi. Immagini quindi non registrate in Italia, scaricabili gratuitamente, o comunque a costi limitati, da diverse piattaforme online.
Tale campagna pubblicitaria, quindi, sembrerebbe aver comportato un dispendio incredibile e spropositato di risorse statali che poteva essere contenuto.
Per tali motivi il Codacons ha presentato un formale esposto alla Corte dei Conti, chiedendo di aprire una inchiesta sull’operato del Ministero del Turismo accertando eventuali sprechi di fondi pubblici e, in tal caso, sanzionando i danni erariali per la collettività che ne sono derivati.