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Calcio

TORO: LA SOLITA MEDIOCRITA’, NEL FRATTEMPO NAPOLI E FIORENTINA…

Tre coppe Italia, una Supercoppa Italiana e quattordici qualificazioni di seguito in Europa tra tanta Champions e qualche Europa League ma soprattutto uno scudetto meritatissimo.  No, non è il bilancio dell’Inter dei cinesi o del Milan del fondo americano, ma bensì del Napoli di Aurelio De Laurentiis. Perché questo preambolo direte voi? Semplice, perché il Napoli di De Laurentiis ha lo stesso travagliato percorso del Torino Fc di Urbano Cairo.

5 Settembre 2004 un disastrato Napoli fallito viene rilevato appunto dal produttore cinematografico dalla Serie C. I giocatori partenopei non avevano neanche i palloni per allenarsi e De Laurentiis si trova nella difficoltà di riorganizzare da zero tutta la struttura societaria.

Il Napoli nel giro di 2 anni, fa il doppio salto ritrovando la Serie A e con acquisti veri e di qualità (Lavezzi ed Hamsik su tutti) Il Napoli incomincia una cavalcata trionfale che lo porterà nel giro di pochi anni a conquistare i posti nobili del massimo campionato e del palcoscenico europeo, condito da vittorie di trofei in campo nazionale.

De Laurentiis costruisce negli gli anni squadre sempre più competitive con giocatori di proprietà e facendo anche ottime plusvalenze (Lavezzi, Cavani, Higuain su tutti). I capitali reinvestiti in calciatori funzionali e di prospettiva. Zelinsky 15 milioni, Di Lorenzo 8 milioni, Kvaratskelia 11 milioni, Kim 4 milioni, giocatori che porteranno il Napoli a vincere lo scudetto.

2 Settembre 2005 Urbano Cairo rileva dai lodisti il Torino Fc. Secondo il libro dell’Avvocato Marengo, la struttura societaria era già pronta con una squadra già fatta, contratti firmati ed in dote in cassaforte 11 milioni di Euro. Dal 2005 ad oggi il Toro è retrocesso 2 volte ed il massimo risultato conseguito due settimi posti e mai oltre i quarti di coppa Italia. L’unico vero obbiettivo dichiarato? Lo scudetto del bilancio neanche raggiunto in questi ultimi anni anche a causa della pandemia e tanta troppa mediocrità.

Anche quest’anno il nulla mischiato con niente di una stagione fatta da un anonimo decimo posto, la coppa Italia abbandonata quasi subito ed infine investimenti quasi nulli salvo molti prestiti che puntualmente non verranno probabilmente riscattati. Per chi dicesse che ci vogliono tanti soldi per ottenere risultati il Napoli di Giuntoli è l’esempio opposto, uno scudetto vinto con investimenti giusti e tanta tanta competenza.

Simone Verdi 25 milioni, Simone Zaza 16 milioni di euro sono solo alcuni esempi di non competenza in casa granata. Ma il vero problema resta la mancanza totale di qualsivoglia ambizione a posti importanti degna di un presidente ed imprenditore che bada solo al risparmio ed alla sopravvivenza a discapito dell’ambizione.

D’altronde tutto ciò che è in mano a Cairo è oggetto di critiche e di declino. Qualche esempio? Durante una diretta il Direttore de “La 7” Enrico Mentana si lamentava davanti a tutti sui problemi dovuti alla politica “risparmio all’osso” voluta dal cavaliere di Masio, il Giro d’Italia da grande corsa ciclistica ambita dai più grandi corridori (Indurain, Pantani, Contador per esempio) ridotta ad un giro di Slovenia qualsiasi (con tutto il rispetto per il giro di Slovenia) senza praticamente più grandi nomi e le stesse squadre che portano il minimo indispensabile. Ed il Toro?

Il Torino è forse gestito anche peggio, con i vari DS passati in casa granata costretti a fare la spesa senza soldi e con prestiti stagionali che difficilmente verranno riscattati (salvo eccezioni) dovendo ogni anno ricominciare da capo. Il Toro è lo specchio perfetto della proprietà.

Nel frattempo a Firenze ultima avversaria dei granata, rilevata da qualche anno da Commisso ed insultato pesantemente dai tifosi del Torino, quest’anno si giocherà una finale di Conference League e mercoledì sera la finale di coppa Italia. A proposito di Commisso: mentre a Torino da 4 anni si attende la posa di una pietra per l’avveniristico centro Robaldo (ogni volta c’è una scusa), a Firenze si sta costruendo il più avveniristico centro sportivo in Europa mentre lo stadio è stato bloccato dal Comune altrimenti c’era anche quello!

Sui social i pochi difensori rimasti dell’imprenditore di Masio, si ergono contro i “maicuntent” al grido di “vi meritate i Commisso”. Si hanno ragione, il Toro in effetti si merita uno come Commisso mentre anche il Monza neopromosso ed il Bologna hanno scavalcato il torello. La solita stagione, la solita deprimente mediocrità.

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Fabio Cantelmo

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