Tari, un vero salasso per gli italiani: il costo è impressionante e se vivi in questa città è un vero e proprio salasso
Probabilmente te ne sei già accorto, quando arriva la bolletta della Tari (la tassa sui rifiuti) e ti chiedi se stai pagando più di quanto dovresti. La verità è che, a seconda di dove vivi in Italia, questo costo può cambiare in modo significativo. Secondo un recente studio della Uil, le città italiane mostrano delle vere e proprie differenze nei costi della Tari, e la distanza tra il Nord e il Sud del Paese è particolarmente evidente. Ma cosa significa tutto ciò per i cittadini? E perché queste differenze esistono?
Tra le città italiane dove la Tari è più alta, Pisa è in cima alla classifica. Qui, infatti, ogni famiglia paga in media circa 595 euro l’anno. Subito dopo troviamo Brindisi, con 518 euro, e Trapani, che sfiora i 510 euro.
Questi numeri parlano chiaro: i costi variano enormemente, e la cosa interessante è che non si tratta solo di una questione legata alla quantità di rifiuti prodotti. Infatti, la differenza non è giustificata né dall’efficienza del servizio né da una maggiore produzione di immondizia. Il vero problema, come sottolinea lo studio, sta nell’inefficienza del sistema di smaltimento.
La disparità tra i costi della Tari nel Nord e nel Sud Italia non è solo una questione di numeri, ma anche di inefficienza infrastrutturale. Ad esempio, al Sud la Tari incide per l’1,34% del reddito familiare medio, mentre al Nord-Est scende a 0,64%. Una differenza notevole, che non si può giustificare solo con il numero di abitanti o la gestione dei rifiuti.
Una delle ragioni principali riguarda la mancanza di impianti di raccolta e trattamento moderni, che obbliga spesso i comuni a trasportare i rifiuti fuori regione, con costi che poi ricadono direttamente sulle famiglie e sulle imprese. Questa situazione si sta rivelando un vero e proprio ostacolo per lo sviluppo delle aree meridionali.
Secondo il segretario confederale della Uil, Santo Biondo, questo squilibrio è strettamente legato ai ritardi nell’attuazione del Pnrr, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che avrebbe dovuto colmare il divario infrastrutturale tra Nord e Sud. Senza impianti di trattamento all’avanguardia, il costo della gestione dei rifiuti continua ad essere un peso enorme per le tasche dei cittadini meridionali.
Mentre al Sud la Tari è più pesante, alcune città del Nord Est riescono a mantenere i costi più bassi grazie a una maggiore efficienza nel sistema di gestione dei rifiuti. La Spezia, Belluno e Novara sono tra le città dove il costo della Tari è significativamente inferiore. Ma cosa le rende diverse? La risposta sta nella presenza di impianti moderni che consentono una gestione più efficiente dei rifiuti, riducendo i costi per i cittadini.
Eppure, l’introduzione del Pnrr sarebbe dovuta essere l’occasione perfetta per modernizzare il sistema di smaltimento dei rifiuti in tutto il Paese, soprattutto al Sud. Con investimenti mirati in impianti di trattamento e riciclo, molte delle criticità potrebbero essere superate, riducendo così il peso che la Tari grava sui bilanci delle famiglie meridionali. Ma senza una vera accelerazione nei progetti, questo divario potrebbe continuare a crescere.
La domanda che sorge spontanea è: quanto ancora dovranno attendere i cittadini del Sud per vedere un miglioramento concreto? E fino a quando continueremo a pagare prezzi così alti per un servizio che, in molte zone, non è ancora all’altezza delle aspettative?
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