Nella giornata dedicata alle vittime dell’amianto l’ONA dedica un pensiero a Roberto Lucandri. Il ricordo di Roberto, dipendente dell’Ospedale di Rieti (ASL di Rieti) ucciso dall’amianto, arde ancora in noi. Il RENAM conferma l’incidenza di mesotelioma asbesto correlato tra gli ospedalieri. Confermate le rilevazioni dell’Avv. Ezio Bonanni e dell’ONA, che tornano a chiedere la bonifica degli ospedali in cui è presente amianto.
Ieri, 27 aprile, a causa di un mesotelioma asbesto correlato, è deceduto il Sig. Roberto Lucandri. Dipendente dell’ASL Rieti (Ospedale di Rieti), esposto ad amianto proprio nella ASL prima della messa al bando con la Legge 257/1992.
Solo di recente e grazie all’intervento dell’Avv. Ezio Bonanni e dell’ONa e il decesso del Sig. Nicoletti Mario, sempre per mesotelioma asbesto correlato, anche il Sig. Roberto, dopo una lunga battaglia e nonostante le del Dipartimento Ricerca e Cura del Mesotelioma dell’Osservatorio Nazionale Amianto, è purtroppo caduto ucciso dall’amianto ma sopratutto dei comportamenti criminali di coloro che sapendo che l’amianto killer uccide continuano a far esporre ignari dipendenti, con danni irreparabili alla loro salute.
“Ne so qualcosa io, che ho respirato l’amianto come militare della Guardia di Finanza, e a poco serve essere riconosciuti vittima del dovere se poi questa malattia, nel mio caso l’asbestosi, provoca la morte e pertanto anche i miei due figli minori (Anna, di 11 anni e Antonio, di 4 anni) sono purtroppo destinati a rimanere orfani, come Roberta Lucandri” – dichiara Antonio Dal Cin, coordinatore nazionale ONA Onlus.
“Chiediamo che la Procura della Repubblica di Rieti sottoponga a processo penale la dirigenza ASL che fino ai tempi più recenti ha tenuto l’amianto nell’ospedale, procurando l’esposizione ad amianto di numerosi dipendenti e chiediamo pure che tutti i dipendenti della ASL siano sottoposti a sorveglianza sanitaria.
Qui a Reggio Calabria siamo riusciti a far iniziare le indagini contro le Ferrovie dello Stato perché l’amianto miete vittime anche tra i ferrovieri, i macchini e i lavoratori, sopratutto grazie all’Avv. Ezio Bonanni che da anni si batte contro questi crimini.
Sopratutto chiedo al Capo dello Stato di intervenire contro quella che è una vera e propria mafia che tende a occultare e negare il rischio amianto. Vi è una vera e propria associazione criminale tra coloro che fino al 1992 hanno fatto utilizzare l’amianto ingrassando i proprietari di Eternit, multinazionale che utilizzava amianto per mescolarlo con il cemento” – dichiara Massimiliano Alampi del coordinamento ONA Reggio Calabria.
Si terranno alle ore 15 di oggi i funerali di Roberto Lucandri, attività dell’ONA, lavoratore esposto ad amianto malato di mesotelioma asbesto correlatoormai da anni che è riuscito a sopravvivere per circa 5 anni grazie alle cure tempestive e capaci dei sanitari e in particolare del Prof. Luciano Mutti, coordinatore del Dipartimento Ricerca e Cura del Mesotelioma (ONA Onlus).
Il 28 aprile si celebra la Giornata vittime amianto. Una giornata dedicata a coloro che hanno perso la vita a causa della fibra killer e delle patologie correlate. Proprio in prossimità di questa giornata l’Osservatorio Nazionale Amianto è stato scosso da una triste notizia.
Nella notte a cavallo tra il 26 e il 27 aprile l’associazione onlus che da sempre si occupa di tutelare le vittime amianto, ha perso un noto collaboratore, il sig. Roberto Lucandri. Roberto Lucandri è stato uno dei più validi sostenitori dell’ONA. Ex elettricista, impiegato nell’ospedale di Rieti, ha contratto una forma di mesotelioma asbesto correlato per esposizione professionale ad amianto presente nella struttura ospedaliera di Rieti.
Dopo aver denunciato la presenza di asbesto sul luogo di lavoro si è schierato fin da subito con l’ONA e con l’avvocato Ezio Bonanni; al suo fianco la figlia Roberta.
La forza di Roberto purtroppo ha ceduto l’altra notte lasciando amarezza e rancore ma nonostante questo sarà ricordato dall’ONA durante la Giornata vittime amianto come un’altro eroe moderno dei nostri giorni.
Purtroppo Roberto non è la sola vittima dell’ospedale di Rieti: anche il sig. Mario Nicoletti è rimasto vittima dell’amianto, e sicuramente non resteranno gli unici. L’amianto, killer silenzioso, manifesta le sue conseguenze anche 20-30 anni dopo l’esposizione.
Per conoscere ulteriori informazioni sul mesotelioma e le altre patologie asbesto correlate, è possibile consultare anche l’ONA Notiziario Amianto.
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