Cosa succede se non si pagano le spese condominiali? C’è la prescrizione? Ecco la risposta degli esperti.
Tra le varie spese da sostenere per la casa, anche se siamo in affitto, ci sono da sostenere i pagamenti al condominio per l’ordinaria gestione, ovvero i consumi, la pulizia e così via, a seconda delle regole del condominio in cui si trova la casa. Il pagamento, teoricamente, non viene chiesto dall’amministratore, ma qualora si stesse in affitto, direttamente dal proprietario di casa.
L’obbligazione del pagamento delle spese condominiali è infatti un obbligo che, tramite il contratto di locazione, la persona in affitto si impegna a sostenere. Cosa succede, però, se l’inquilino in affitto non paga le spese dovute al condominio? Dopo quanto tempo si verifica la prescrizione delle spese condominiali del conduttore verso il locatore?
Recentemente, proprio sull’argomento, sono arrivate delle modifiche a livello legislativo e dunque molti cittadini non hanno ancora ben chiara la situazione: gli esperti della testata Laleggepertutti hanno cercato di fare chiarezza a riguardo.
Le spese condominiali rientrano negli oneri accessori e, spesso, la cifra ammonta ad un importo forfettario inserito direttamente nel contratto di locazione stipulato tra proprietario di casa e inquilino. Il conduttore può anche essere esonerato da questo obbligo, ma in tal caso deve essere esplicitato nel contratto. In mancanza di indicazioni, l’inquilino deve pagare la pulizia, la manutenzione del palazzo, la fornitura di acqua e di energia elettrica e anche il riscaldamento delle parti in comune.
Nel caso l’inquilino non paghi, è però il locatore che deve saldare la sua posizione con il condominio e poi rivalersi sull’inquilino. Come riportato da laleggepertutti.it, il credito del locatore nei confronti del conduttore per il rimborso delle spese condominiali che lui ha sostenuto al suo posto è soggetto a prescrizione di cinque ai sensi dell’art. 2948, n. 4, c.c.
In sostanza, quindi, c’è una prescrizione di cinque anni per “tutto ciò che deve pagarsi periodicamente ad anno o in termini più brevi” (Cass. sent. n. 27015/2022), come riporta la sentenza della cassazione. Il calcolo del tempo utile per la prescrizione inizia a a partire dal momento in cui il diritto può essere fatto valere: in sostanza, quindi, dal momento in cui il locatore (proprietario di casa) ha la possibilità di richidere il pagamento al conduttore (inquilino), che generalmente coincide con l’approvazione del rendiconto condominiale da parte dell’assemble.
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