Una trappola ad una ragazzina del Cagliaritano ad opera di un 42enne che ora è in carcere con l’accusa di prostituzione minorile perché nel suo cellulare la polizia avrebbe trovato una decina di altre chat con minorenni.
Spaventata, la bambina ha raccontato al padre quelle conversazioni virtuali diventate “pesanti” e riferito delle offerte di danaro per “prestazioni” particolari da parte di un uomo conosciuto su Instagram. Il padre si è così rivolto alla Squadra Mobile di Cagliari che ha ricostruito la storia arrivando a fissare un appuntamento via chat con l’uomo per sabato scorso a Monte Urpinu in una panchina appartata. Proprio qui la
Polizia ha sequestrato il telefono cellulare nel quale sarebbero state trovate almeno una decina di altre chat con tante altre ragazzine.
Sulla vicenda è voluto intervenire l’avvocato Carlo Ioppoli, presidente dell’ associazione avvocati familiaristi italiani (Anfi): “In questo caso si è rivelata essenziale la comunicazione genitori/figli – commenta Ioppoli – che ha sventato effetti ben più gravi. Questi orchi di solito contano proprio sulla solitudine delle loro piccole prede. Bisogna sviluppare e coltivare sempre un dialogo spontaneo e scevro da pregiudizi, all’interno delle famiglie. Un minore, soprattutto nell’età adolescenziale, non deve mai sentirsi giudicato, ma ascoltato con empatia dai genitori”.
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