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Attualità

S. Maria delle Mole/Bibliopop: varata seconda edizione Premio Moby Dick

Ha preso il largo il Premio Moby Dick-Gruppo H24. Per la precisione, nella Caffetteria di S. Maria delle Mole, mercoledì 21 dicembre, è partita la seconda edizione del Premio sull’onda positiva – descritta anche come “eccezionale” da osservatori esterni – della prima. Intendiamoci, proprio perché prima ha anche scontato difetti da mettere a fuoco e correggere. Questa partenza lascia nelle mani dei concorrenti prossimi grandi opzioni: partecipare con opere edite o inedite, purché all’interno delle richieste tecnico-letterarie specificate nel Regolamento. Due categorie principali, Poesia e Narrativa, e tre le sezioni – oltre quella anagrafica, adulti e junior – c’è quella Castelli Romani.

Insomma, un ventaglio che, secondo gli organizzatori – a cominciare dal Presidente Onorario Vittorio Nocenzi, all’ideatore Marco Onofrio e poi Roberto Pallocca, unitamente al Presidente dell’Associazione Acab/Bibliopop APS, Sergio Santinelli – consente di rendere protagonisti scrittori e scrittrici di tutta Italia. Con molta o poca carta vergata o stampata alle spalle, con più o meno riconoscimenti già ricevuti, ma tutti e tutte indistintamente mossi dalla voglia di offrire i propri pensieri e le proprie emozioni per condividerli coi lettori. Con la consapevolezza che chi non verrà selezionato tra i finalisti, o tra i vincitori comunque classificati, tranne rarissimi casi, non vuol dire che sia nel posto sbagliato. Semplicemente, la giuria, anzi le due giurie – dalle cui scelte emergerà la coppia di finalisti che si aggiudicheranno ciascuno la borsa di cinquecento euro – avranno svolto il proprio lavoro coscienzioso confrontandosi su tecnica, trasmissione del pathos, scelte poetiche e narrative e via approfondendo, determinando un tipo di risultato che, fatto in altro luogo con altri giurati, darebbe risultati dissimili e ugualmente validi. Quindi nulla di definitivo per il cammino degli autori, nessuna presunzione di “sentenza”. «La cosa importante è la serietà», come ricordato, ad esempio da Luana Troncanetti, scrittrice tra i vincitori della prima edizione ed ora cooptata nella giuria di Narrativa, che ha preso la parola durante l’insediamento: «e la serietà viene immediatamente percepita da chi partecipa, proprio perché vede, come ho visto io, che ogni giudizio espresso è frutto di lettura e studio serio dei testi entrati in gara. Posso assicurare che purtroppo è cosa rara». Interessanti le opinioni espresse dallo sponsor. Alessio Corsetti, del Gruppo H24, operatori economici del settore immobiliare, il quale ha voluto essere presente al lancio della seconda edizione. Perché sostiene il Premio? Diremmo il contrario: che sostiene il Premio proprio per le idee che esprime. Dice Corsetti: «A me piace la lettura, la diffusione della cultura e tutto quanto, in chiave di crescita individuale e collettiva, contribuisca a far crescere una comunità e una società. Ad esempio come la nostra qui. Ho sempre amato leggere e, aggiungerei, che tra un e-book e un libro cartaceo preferisco sfogliare e sentire il profumo della carta stampata. È venuto dunque naturale, conosciuto il Presidente e le attività di Bibliopop, offrire il mio sostegno, anche economico, al Premio Moby Dick». Tra i presenti alla conferenza stampa, aperta al pubblico, i soci e componenti dell’Esecutivo dell’Associazione insieme ad altri cittadini hanno davvero apprezzato i grandi contenuti espressi dall’ideatore del Premio, lo scrittore e critico letterario Marco Onofrio, che ha voluto sottolineare «l’onda positiva della prima edizione, plasticamente visibile in Aula Consiliare a settembre scorso, dove ai numeri elevati di partecipazione ha corrisposto anche una presenza, non così scontata, di decine e decine di persone, convenute dai Castelli, da Roma ma anche da fuori regione. Inoltre» ha continuato Onofrio «ringraziamo la lungimiranza dell’Associazione, che ci consente anche per la seconda edizione, marcando il Premio con questa caratteristica ormai definitiva, di confermare il criterio di partecipazione gratuita. Ogni aspirante finalista, e comunque ognuno che voglia scegliere il nostro Premio, può dedicarsi tranquillamente al tema che vuole affrontare. Non dovrà incappare in alcun controllo burocratico-amministrativo circa pagamenti di diritti di segreteria ed altre forme di “pedaggio” che noi abbiamo abolito: è tutto gratuito. Si coglie inoltre l’occasione di annunciare che l’Associazione ACAB sta per varare una sua piccola ma valida sigla editoriale, che verrà inaugurata dall’antologia della prima edizione del Moby Dick». Tutto questo impianto, come già rintracciabile dalle parole degli scrittori Troncanetti e Onofrio, è insieme traino e conseguenza dello spessore che ha assunto il Premio anche grazie al suo Presidente Onorario, Vittorio Nocenzi. «La mia non è piaggeria» ha detto il Maestro Nocenzi «ma quando ho conosciuto questo gruppo di volontari che mettono tempo ed energie per realizzare e proporre attività sociali e culturali, mettendo come stella polare i libri, la biblioteca popolare e le iniziative a corredo, non potevo non accogliere l’invito e annodare questo cordone osmotico dove certo posso dare qualche contributo; ma confesso che ricevo anche molto, sul piano umano, da questa esperienza con BiblioPop. Devo dire che grazie al Premio posso offrire forza e idee da far vivere nel Premio ed oltre, come ad esempio il riconoscimento della necessità di inseguire l’utopia. È la forza dell’utopia che ci spinge a cercare il meglio di quanto possiamo fare. Potremmo dire che davvero quanto vogliamo e dobbiamo realizzare in questa chiave è: la ricerca della bellezza. La bellezza è ciò alla fine ci resta della conoscenza. Quella che ci costruiamo con la ricerca e quella che viene dalle esperienze di vita. Ad esempio» ha ricordato Nocenzi, rispondendo a sollecitazioni del neosegretario del Premio, Valerio Canu «conosco bene la musica e so che prima delle scoperte dei diesis e dei bemolle, certi suoni, classici, era complicato pensare che fossero stati adottati. Ma con mia sorpresa, in un viaggio a Galatina, in provincia di Lecce, ho notato che lì ci sono oltre al convento una decina di antiche cattedrali e chiese. In una di queste (S. Caterina da Alessandria) ho trovato un antico organo a canne, ho potuto osservarlo da vicino e vedere che era un organo raro, strutturalmente perchè aveva risolto quello iato: tagliato a metà della sua lunghezza così da diventare due tasti diversi, il primo la sua prima metà alta, il secondo la sua metà in basso.  Ecco, questa conoscenza è direttamente collegata al tema della bellezza perché consente all’esperienza diretta di avere consapevolezza, e quindi farla appartenere agli interessati, e a tutti, grazie a una realtà prima ignorata. Questa è la forza della ricerca, questa è la forza di Moby Dick». Ma è stato solo il primo dei racconti e degli aneddoti con cui il Maestro, in vena di affabulazione, ha affascinato l’uditorio, contribuendo alla piacevolezza di un pomeriggio già confortato dall’accoglienza che il sig. Carlo della Caffetteria ha riservato ai partecipanti. Insomma, anche questa partenza numero due promette bene per il proseguo del Premio Moby Dick- Gruppo H 24.

Oltre che sulla pagina FB di Acab/Bibliopop (S. Maria delle Mole-Marino) il Premio è ufficialmente presente su “Concorsi Letterari”, la piattaforma regina dei Premi Letterari, al link:

http://www.concorsiletterari.it/concorso,11956,Premio%20Letterario%20Nazionale%20Moby%20Dick%20-%20H24

Eleonora Persichetti

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