Si sono riuniti questa mattina davanti al ministero delle Imprese e del Made in Italy, in via Molise a Roma, per chiedere la detassazione delle accise sul carburante e più incentivi per i concessionari. Sono i tassisti romani affiliati al sindacato Cobas Taxi che oggi – bandiere alla mano – si sono ritrovati in un in sit in davanti all’edificio. “Siamo qui per chiedere che vengano detassate le accise sul carburante e che lo stato italiano aiuti con degli incentivi i concessionari, come succede in Germania dove, con la licenza, una parte del costo dell’auto ti viene rimborsata dallo Stato”, spiega il delegato Taxi Cobas, Angelo Nobile. “Con il caro carburante già da parecchi mesi paghiamo 50 centesimi in più rispetto al 2021 – aggiunge – perché il servizio taxi non rientra nelle categorie detassate. Paghiamo come qualsiasi altro cittadino che possiede un auto”.
Oltre al costo delle accise poi, secondo il sindacato, un altro problema sono i pochi incentivi dati alle concessionarie per sgravare la categoria del costo di un’automobile. “Inoltre – prosegue Nobile – c’è il problema con le concessionarie: a causa della pandemia e con la guerra i concessionari non applicano più sconti, al massimo del 5 o 10 per cento. E se prima – conclude – con 25 mila euro ci si poteva permettere una macchina di classe media ora non ne bastano 30 mila”. Questa non è la prima volta che il sindacato protesta per accise e incentivi ai concessionari, già un mese fa infatti i rappresentanti di Cobas Taxi avevano chiesto un appuntamento per esporre le proprie richieste al comune di Roma, senza però avere successo.
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