Regno Unito in crisi Il premier conservatore britannico Rishi Sunak era convinto di aver risolto il problema dell’Ulster, dove la Brexit ha lasciato pesanti strasichi. Lo scorso maggio i nazionalisti cattolici del Sinn Féinhanno vinto le elezioni nell’Irlanda del Nord, la zona settentrionale dell’isola che fa parte del Regno Unito assieme a Inghilterra, Scozia e Galles.
Ciò si deve al fatto che, secondo l’ultimo censimento demografico, la popolazione cattolica è ormai in maggioranza rispetto a quella protestante. I cattolici raggiungono infatti il 45,7%, e i protestanti il 43,8%. Sembra poca cosa,e invece è una notizia molto importante, anche per Londra.
Alle sei contee settentrionali dell’Ulster venne riconosciuto il diritto di restare nel Regno proprioperché, in esse, la maggioranza degli abitanti era formata da lealisti protestanti fedeli alla corona britannica. Il suddetto censimento, tuttavia, rovescia la situazione, e potrebbe condurre a un distacco dell’Irlanda del Nord dal Regno Unito e, in prospettiva, all’unificazione con la Repubblica irlandese (Eire).
Il problema è che la Brexit ha di nuovo irrigidito il confine tra le due Irlande, rendendo più difficili gli scambi economici e commerciali. Proprio per questo molti lealisti protestanti cominciano a guardare con favore la possibile riunificazione con la Repubblica d’Irlanda, quasi totalmente cattolica.
Sunak ha firmato con la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, un accordo noto come “Protocollo di Windsor” che sembrava aver risolto i problemi. Si tratta però di un accordo diretto tra Londra e Bruxelles, e Sunak ha fatto i conti senza l’oste, non coinvolgendo lo “Stormont”, il parlamento di Belfast. Di qui la ribellione dei deputati nordirlandesi, ivi inclusi quelli che siedono nel parlamento britannico di Londra.
Particolarmente contrario il partito unionista dei protestanti (Dup) che, dopo la firma dell’accordo, ha proclamato una sorta di Aventino, bloccando di fatto l’insediamento del nuovo governo dell’Ulster. Il problema dell’Irlanda del Nord si aggiunge alle molte difficoltà che già affliggono il Regno Unito. La situazione economica è pesante, e il Paese è stato travolto da un’ondata di scioperi che lo hanno in pratica paralizzato. E pure la politica inglese in Ucraina èsotto attacco. Il Regno Unito è totalmente in sintonia con gli Usa e continua a fornire armi al governo di Kiev.
Una parte consistente dell’opinione pubblica critica in modo aspro la politica estera di Sunak che, al pari dell’ex premier Boris Johnson, vorrebbe restituire al Regno Unito il ruolo di potenza globale. A ciò va aggiunto che, dopo la morte della regina Elisabetta, la monarchia ha perso parte del suo fascino, e crescono le contestazioni nei confronti dell’erede re Carlo III.
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