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Reati ambientali, linea dura dell’Unione Europea

(Adnkronos) – Consiglio e Parlamento europeo hanno deciso di dare una stretta nel contrasto ai reati ambientali mettendo a punto una nuova proposta di direttiva che dovrebbe sostituire quella emanata nell'ormai lontano 2008. La nuova direttiva ha l'obiettivo di stabilire norme minime per la definizione dei reati e delle relative sanzioni al fine di tutelare l'ambiente. Tra le principali misure proposte, viene ampliato il numero di reati contro l'ambiente che salgono dagli attuali 9 a 18. In particolare vengono introdotti reati relativi al traffico di legname, causa di deforestazione e quindi di danni all'ecosistema, al riciclaggio di componenti inquinanti delle navi e alla violazione grave della legislazione in materia di sostanze chimiche. Le istituzioni europee inoltre hanno stabilito di introdurre una clausola che riguarda i cosiddetti “reati qualificati” ovvero quelle azioni illegali provocate volontariamente che causano distruzione, danni irreversibili, diffusi e rilevanti e duraturi a un ecosistema di dimensione o di valore ambientale considerevole, a un habitat naturale all'interno di un sito protetto, alla qualità dell'aria, del suolo o delle acque. L'inasprimento delle sanzioni previsto nella proposta di nuova direttiva UE distingue se il reato è commesso da persona fisica o da persona giuridica. Nello specifico, per le persone fisiche:  Qualora i reati ambientali siano perpetrati da persona giuridica sono previste le seguenti sanzioni:  In aggiunta, è possibile che vengano adottate misure supplementari, tra cui l'obbligo per l'autore del reato di ripristinare l'ambiente o di compensare i costi connessi ai danni causati, il ritiro di permessi o di autorizzazioni, l'esclusione dall'accesso ai finanziamenti pubblici. Al fine di potenziare le azioni di accertamento, indagine e persecuzione in tema di reati contro l'ambiente, gli Stati membri devono prevedere una specifica formazione per i soggetti coinvolti direttamente, quali giudici, operatori di polizia, pubblici ministeri. A tale scopo i singoli governi dovranno mettere a disposizione le risorse adeguate, sia a livello finanziario che di personale qualificato. Infine, la direttiva contiene indicazioni in materia di assistenza e sostegno per tutti coloro che segnalano reati ambientali e per coloro che sono stati colpiti dagli effetti dovuti a un reato ambientale. —sostenibilitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Fabrizio Gerolla

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