La comunità musulmana nel mondo ha iniziato il Ramadān venerdi’ 26 giugno ( la differenza di date esiste poiché dipende dalla visione o meno della luna dalle varie parti geografiche del mondo ) e terminerà sabato 24 giugno . Nel litorale romano la presenza di praticanti della religione dell’Islam si aggira intorno alle ventimila persone, una discreta percentuale anche di italiani convertiti . Il termine Ramadān è oramai conosciuto.. In questo periodo ci abitueremo ad incontrare uomini che indossano il jallabya della preghiera mentre passeggiano per le strade delle loro abitazioni per recarsi nei luogi di culto come le moschee. A Lavinio Stazione ci sono ben due moschee, a dimostrazione della nutrita comunità musulmana, si collocano una all’inizio di Via di Valle Schioia e l’altra verso la fine, praticate solo da uomini , la parte femminile in queste piccole ubicazioni non viene contemplata e sono la meta di preghiera degli uomini una con maggioranza di origini dal Maghreb, mentre ql’altra praticata maggiormente dai musulmani pakistani . Le strutture denominate Moschee di Anzio a Lavinio , non vantano la bellissima architettura come quella di Roma, poiché sono state adattate e ricavate in spazi piano terra di palazzi comuni .
Ramadān è il nono mese del calendario islamico che si compone di 12 mesi lunari (29 o 30 giorni ciascuno) per un totale di 354 o 355 giorni, al contrario dei 365 o 366 giorni (se bisestile) dell’anno gregoriano, basato sul ciclo solare . Come tutti gli altri mesi del calendario islamico è determinato tradizionalmente dall’avvistamento della crescenza della luna nuova. In questo mese i musulmani praticano il digiuno, appunto detto di Ramadān, che rappresenta il quarto dei cosiddetti cinque pilastri dell’Islam (Arkān al-Islām), e si conclude con l’inizio del successivo mese islamico di Shawwāl, (anch’esso determinato tradizionalmente tramite l’avvistamento della crescenza della nuova luna), nel quale si celebra la festa della rottura del digiuno, chiamata ‘aīd (u)l-Fitr. E’ l’unico mese citato nominalmente nel Corano.
Esistono anche altre ricorrenze minori più tarde legate al mese di Ramadān, come ad esempio la vittoria nella battaglia di Badr (18 Ramadān), la conquista di Mecca da parte dei musulmani (21 Ramadān), ed altre in campo sciita come la morte di ‘Alī ibn Ābī Tālib cugino d genero del Profeta.
Etimologia della parola Ramadān
La parola, originariamente in arabo, significava “mese caldo”, o “mese torrido” o “essere riscaldato”, da cui si può dedurre che anticamente un tempo fosse un mese estivo. Sicuramente, il mese di Ramadān, come d’altronde gran parte degli altri mesi del calendario islamico, ha un’origine pre-islamica ed era legato essenzialmente alle attività della comunità. Il termine Ramadān deriva dalla parola araba Ramad che significa “ardente” e quando il clima è caldissimoche fa diventare la sabbia ardente , quella terra cosi calda viene chiamata dagli arabi “Ramdhaa“.
Le pietanze del Ramadan :
Il digiuno del Ramadān nella giornata termina con il tramontare del sole e ricomincia con l’alba, nelle ore notturne i credenti spezzano il digiuno con una prima colazione . con una tavola bandita e apparecchiata, attorno alla quale si siedono tutti i componenti delle famiglie invitate nella casa ospitante.
Sulle tavole con the’ alla menta, latte, miele succhi di frutta crepes denominata Bachrir , i dolcetti al miele Shabakija, datteri e la oramai conosciutissima Harirà, una zuppa di lenticchie che riporta attraverso il suo equilibrio e la sua miscela di ingredienti il corpo ad abituarsi al cibo dopo diverse ore di digiuno.
Il coccio a forma di cono che chude il vassoio sempre di terra cotta , dal nome tajin , denomina molte pietanze che comprendono legumi ortaggi verdure e anche frutta come le prugne e le albicocche secche che diventano contorni alle portate di carne o pesce. Il tajin viene collocato al centro del tavolo e mangiato dai commensali con del pane senza posate.A seguire sui divani a seduta araba nelle case tra le preghiere e le pietanze si fumano i narghilè le pipe ad acqua oramai molto conosciute anche da noi.
Molti prodotti tra i quali la carne prendono la denominazione di Ḥalāl :
Ḥalāl (حلال, ḥalāl, halaal) è una parola araba che significa ” consentito e lecito” , e tutto ciò che è … considerato ḥalāl esso non deve essere una sostanza proibita e la carne deve essere stata macellata secondo … e recitare “Bismillāh al-Raĥmān al-Raĥīm” (“In nome di Dio Clemente Misericordioso”) .
Tutti i prodotti per affrontare i pasti nel Ramadan si possono trovare a Lavinio Stazione, in Piazza della Stazione 1, nella Macelleria Essalem – Bazaar Moustafà.
Nadia Cantelli
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