Problema Culturale e Paradigmatico quando la cultura nel cammino di costruzione della personalità individuale inserisce degli stereotipi obsoleti. La differenza di genere viene considerata in maniera di ”ruoli” ossessivi lontani dalla realtà. Fondati su ancestrali consuetudini ormai relegate ancora solo in arretrati Stati, inducendo a percepire in maniera totalmente errata il rispetto altrui.
Quando i paradigmi sono sbagliati si crea un Problema Culturale e Paradigmatico pericoloso. Negli Stati dove la donna non può uscire da sola, ma deve essere accompagnata da familiari e con idoneo abbigliamento, si creano pericolose dinamiche. Le giovani menti in crescita si abituano a queste errate convinzioni creandone modelli di riferimento. Tentare di uscire da questo vizioso circolo non è certamente facile. Parenti, amici, conoscenti interpretano la realtà in quel modo e ne costruiscono modelli da seguire. Queste correnti di vita vengono quindi imposte dall’educazione sociale e non scelte. Fin quando queste “convenzioni” si indirizzano verso la moda, gusti musicali, politica, nessun grave danno. E se invece tendono a limitare la libertà personale, costringendo a specifiche costrizioni, la cosa diventa pericolosa. Anche l’ambiente familiare incide molto sulla costruzione dell’Io del ragazzo. Convinzioni antiche ben radicate nella famiglia hanno comunque ripercussioni nella vita di ogni giorno.
Lo scorso Venerdì 13 Gennaio 2023 è stato perpetrato un ulteriore femminicidio. La trentacinquenne Avvocato Martina SCIALDONE ha trovato la morte attraverso un colpo di pistola esploso dall’ex compagno sessantunenne l’Ingegnere Costantino BONAIUTI. L’omicidio è avvenuto al di fuori di un ristorante in Viale Amelia nel quartiere Tuscolano. La discussione tra i due è iniziata all’interno del locale costringendo la sventurata a cercare riparo nella toilette. Presente anche il fratello della vittima la discussione è continuata anche fuori dal locale ove si è consumata la tragedia sotto gli occhi del familiare. La morte è avvenuta con un colpo di pistola sparato dall’ex compagno. Ritorna la questione sul controllo delle armi da fuoco, sebbene già adesso siano molto rigorosi. Quando una scelta è stata fatta in maniera predeterminata l’arma, il luogo, il tempo sono solo da organizzare. E spesse volte l’ultimo appuntamento è purtroppo già preordinato.
Ricordando il Filosofo PLATONE l’amore stesso può essere suddiviso in Eros, Philia, Agapè. L’Eros identifica il rapporto sentimentale come attrazione di corpi e conseguente rapporto di possessione unilaterale. La Filia invece rappresenta un reciproco scambio di benefici volti a rendere migliore la vita di entrambi. Un Do Ut Des per un amore vicendevole che porti ad un sereno futuro. L’ Agapè invece rappresenta quell’Amore unico e disinteressato rivolto al partner. Tutti questi approcci vanno considerati sempre non definitivi nel tempo e applicabili non solo a rapporti sentimentali. Possono variare. Il problema è quando ci si arresta al primo livello: l’Eros. In quel caso diventa importante il solo “possesso” anche se non più fonte di un amore corrisposto. Anche i bambini quando sono nel livello Pre-Operatorio definito da PIAGET sono interessati solo al possesso a qualunque costo. Poi si cresce e si cambia, si matura, si apprende. Purtroppo non sempre.
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