I numeri sulla pasta diffusi oggi dall’Unione Italiana Food si scontrano con una realtà purtroppo ben diversa, dove i rincari e i listini al dettaglio sono più elevati di quanto rilevato dall’associazione. Lo afferma il Codacons che, dati ufficiali alla mano, contesta nettamente i numeri forniti oggi dai pastai.
A marzo i prezzi della pasta fresca e secca sono saliti, secondo l’Istat, del 18,2% su base annua, oltre il doppio del tasso di inflazione che, a marzo, si è attestato al 7,6% – spiega il Codacons – Questo significa che, in base alla spesa per consumi delle famiglie per i vari prodotti alimentari, forniti sempre dall’Istat, la maggiore spesa si aggira in media sui +25,5 euro annui a nucleo.
Siamo inoltre curiosi di sapere in quali negozi un pacco di pasta costa 1,07 euro, come affermato dall’Unione Italiana Food – prosegue il Codacons – Perché se tale dato si riferisce alla vendita al dettaglio, tutti i numeri ufficiali ci dicono che in numerose città la pasta cosa sopra i 2,3 euro al chilo, e il prezzo medio in Italia è abbondantemente sopra quota 2 euro al pacco.
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