Il Codacons ha presentato una istanza d’accesso al Comune di Roma e alla Regione Lazio in merito al nuovo progetto urbanistico che interesserà il quartiere Parioli.
“Sembrerebbe emerso come i residenti dei condomini di via Petrolini, via Salvini, via Pezzana e via Ristori l’hanno definita «degenerazione urbana» mentre nell’intenzione del Campidoglio e soprattutto della Regione, promotrice della legge che consentirebbe a questo gigantesco palazzo di «rimpiazzare» in via Petrolini, nel cuore dei Parioli, una delle tante palazzine anni Sessanta, l’obiettivo sarebbe di rigenerare il tessuto cittadino» – scrive il Codacons nell’atto – Dunque, trattasi di un progetto urbanistico che se da un lato arriverebbe a modificare l’aspetto paesaggistico, dall’altro non sembrerebbe tener conto delle problematiche di impatto ambientale e di sicurezza relative alla sostituzione del fabbricato (ex sede della società Kpmg). Sulla scorta di quanto sin qui considerato, dubbi e perplessità aleggiano in capo alla realizzazione di questa nuova struttura. Dubbi, a parere di chi scrive, legati alla sicurezza ambientale e collettiva. In prima battuta, appare opportuno osservare come prima di portare alla realizzazione di un tale progetto sia necessario che sia stato attuato uno specifico “Studio di impatto ambientale” con apposita “Sintesi non Tecnica” quale strumento divulgativo di lettura del processo di Valutazione di Impatto Ambientale al fine di comprendere ovvero conoscere i vincoli, in questo caso, urbanistici applicati”.
“Ebbene, a parere della Scrivente, appare necessario arrivare ad individuare non solo il progetto posto alla base di questa “riqualificazione” ma anche tutti i nulla osta che sembrerebbero essere stati rilasciati per la ristrutturazione del manufatto. Difatti, solo attraverso uno studio di specifici documenti si potrebbe arrivare ad individuare presunti danni ambientali che potrebbero verificarsi. Danni che si riverserebbero non solo sui residenti della zona ma sull’intera collettività capitolina”.
Con l’istanza d’accesso in questione il Codacons ha chiesto di prendere visione dei permessi rilasciati per la realizzazione dell’immobile ex DPR 380/2001;
– la visione del progetto allegato alla richiesta di permesso a costruire nonché tutti gli eventuali nulla osta rilasciati dagli Enti deputati;
– atti e/o documenti e/o studi eseguiti al fine di realizzare lo “Studio di impatto ambientale”;
– atti e/o documenti e/o studi eseguiti al fine di realizzare la “Sintesi non Tecnica;
– documenti e planimetrie riguardanti il “Quadro territoriale” nonché la “Richiesta verifica di compatibilità Ambientale”.
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