Le polveri e fibre di amianto, respirate ed ingerite, hanno capacità fibrogene e cancerogene e quindi arrecano danni alla salute umana, e per questo motivo va evitata ogni forma di esposizione, ed è giusto affermare, che “l’unica fibra non dannosa è quella che non si respira”.
Per questa ragione è possibile anche obbligare il vicino a rimuovere l’amianto, eventualmente presente.
È bene sapere che è dovere della Regione censire tutti gli edifici pubblici e privati che presentino coperture o manufatti in eternit. Infatti è dovere dei proprietari o dei responsabili della struttura pubblica segnalarne la presenza alle autorità. È poi necessario provvedere a proprie spese alla rimozione attraverso ditte specializzate iscritte nell’apposito Albo nazionale dei gestori ambientali. Infine, le ditte devono essere autorizzate al rilascio della certificazione a conclusione lavori.
Se il vicino non ha quindi segnalato all’autorità sanitaria la presenza di eternit in evidente stato di degrado o lo ha fatto, ma non ha provveduto a suo smaltimento, è possibile rivolgersi all’Azienda sanitaria locale (ASL). Successivamente anche ai vigili urbani o al nucleo tutela ambientale dei Carabinieri e denunciarne la presenza, lo stato e il rischio.
Una volta fatta la denuncia sarà l’autorità coinvolta a contattare l’agenzia regionale competente ad esaminare la presenza ed eventuale quantità di amianto nell’aria. Infine la stessa autorità deciderà come intervenire.
La presenza in una costruzione vicina di materiale contenente amianto integri, non obbligana il vicino alla rimozione. Il proprietario sarà semplicemente obbligato a monitorare lo stato di degrado e ad intervenire prontamente nel caso. Preventivamente, si potrà chiedere alle ditte specializzate di intervenire con alcune tecniche come la verniciatura con specifici smalti, l’incapsulamento o sovracopertura.
Qualora invece dovesse decidere di intervenire a seguito di lesioni potrà farlo solo attraverso le ditte in grado di provvedere non solo alla rimozione ma anche al suo smaltimento. Questo perché al momento della rimozione l’estrazione dei manufatti può causarne la rottura e il conseguente rischio di contaminazione. Le ditte specializzate sono invece capaci di arginare completamente questo rischio con l’uso di tecniche e strumenti adatti.
La legge riconosce un bonus per il proprietario che sostituisce la copertura del tetto in eternit con dei pannelli fotovoltaici che ricoprono almeno il 90% della superficie precedente coperta. Solo con la bonifica e la decontaminazione degli ambienti di vita e di lavoro dalla si tutelano l’ambiente e la salute.
Infatti, sono proprio le esposizioni, sia lavorative che ambientali, ad agenti cancerogeni a provocare neoplasie e altre patologie invalidanti e, in molti casi, purtroppo, mortali.
L’ONA ha elaborato una serie di iniziativeper poter agevolare le bonifiche:
L’Osservatorio Nazionale Amianto, attraverso il suo Dipartimento “Bonifica e Decontaminazione“, ha stipulato convenzioni per ridurre le spese di bonifica. Per ricevere assistenza e per avere un parere legale fornito dal pool di avvocati ONA, vi consigliamo di accedere all’APP ONA.
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