Niente cubature commerciali o aree business collegate, come in passato, ma soltanto l’impianto sportivo e un grande parco pubblico. Il progetto per il nuovo stadio dell’As Roma, che il club giallorosso spera di inaugurare nel 2027 in occasione del centenario della fondazione della squadra, riduce al minimo il consumo di suolo e punta sulla mobilità sostenibile: la stima prevede che fin dalle prime gare almeno il 50 per cento dell’utenza possa raggiungere l’impianto con i mezzi pubblici. Lo studio di fattibilità è stato consegnato stamattina dal Ceo del club giallorosso, Pietro Berardi, al sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, in Campidoglio. Due faldoni arancioni in cui si racconta, punto per punto, sia l’aspetto economico e finanziario, sia il progetto. Sul fronte economico stime circolate negli scorsi mesi hanno riferito di un investimento da 500 milioni di euro, tuttavia a oggi sul punto non ci sono conferme seppure siano state inserite indicazioni di massima: l’inflazione e le difficoltà di reperimento delle materie prime, in particolare l’acciaio – fondamentale per questo genere di struttura – potrebbero subire più ritocchi nei prossimi mesi.
L’area prescelta è quella dell’ex Sdo di Pietralata: 30 ettari di spazio cittadino immersi nel degrado da anni. L’As Roma conta di sviluppare l’impianto su un’area di circa 14 ettari. Accanto allo stadio la società ha previsto un grande parco pubblico, di circa 6 ettari: sarà a disposizione dei romani tutto l’anno e sarà dotato di strumentazioni per attività sportive all’aperto, nonché di aree gioco per bambini. Il parco si candida ad essere uno dei polmoni verdi del Municipio IV che ospita l’impianto: il club giallorosso, infatti, ha proposto la piantumazione di tremila alberi. È l’intervento cardine per quanto riguarda la compensazione in opere pubbliche sul territorio. Lo stadio in sé avrà una capienza massima tra i 60 e i 65 mila posti: inizialmente avrebbero dovuto essere 55 mila, ma successivamente è stato previsto un ampliamento allo scopo di poter ospitare i grandi eventi internazionali, non soltanto calcistici e sportivi. Non è esclusa la possibilità che in futuro, allo stadio di Pietralata, si possa andare ad ascoltare concerti. All’interno dello stadio, e soltanto negli spazi interni, saranno sviluppate una serie di attività commerciali che serviranno a tenere aperto e vivo l’impianto sette giorni su sette: bar, ristoranti, ma anche il Museo dell’As Roma.
Sul fronte della viabilità non sono previsti interventi particolari, poiché a oggi l’impianto risulta già servito da quattro stazioni della linea B della metropolitana che un domani – a stadio e parco ultimato – saranno tutte equidistanti circa 800 metri: Quintiliani, Bologna, Monti Tiburtini, Pietralata. A questi collegamenti si aggiunge il grande hub ferroviario della limitrofa stazione Tiburtina, dove sorgerà un polo multifunzionale, è già in corso un dialogo tra As Roma e Ferrovie dello Stato. “Abbiamo presentato un’idea di stadio che non sarà soltanto per i tifosi della Roma ma sarà uno stadio per tutta la città, non sarà aperto solo per le due o tre ore della partita ma avrà una vita durante tutto l’anno”, ha spiegato il Ceo dell’As Romam, Berardi, dopo la consegna del dossier a Palazzo Senatorio. “Sono molto orgoglioso di aver presentato questo progetto a nome della proprietà Friedkin. Il sindaco Gualtieri e il suo team hanno fatto un eccellente lavoro, è un piacere collaborare con una giunta di questo livello, in tutte le sue funzioni e in tutti i suoi dipartimenti. È stato un vero lavoro di squadra. Oggi è solo una prima tappa”, ha aggiunto. Gualtieri ha annunciato in tempo brevi l’avvio della conferenza dei servizi, avrà una durata di 90 giorni. “Ringraziamo la società per il rispetto dei tempi, la serietà e anche la qualità dell’interlocuzione che ha avuto fino adesso, con i nostri uffici e con l’amministrazione, per quello che, con ogni evidenza, è un investimento di grandissima importanza per tutta la città. Con altrettanta serietà, adesso attiveremo immediatamente la conferenza dei servizi per esaminare e valutare questo progetto”, ha detto il sindaco.
Soltanto un nodo resta sullo sfondo: Fratelli d’Italia, che a Roma governa il Municipio VI e ha recentemente vinto le elezioni, per l’impianto sportivo ha sempre guardato con maggiore convinzione all’area di Tor Vergata attraverso la riqualificazione del complesso delle Vele di Calatrava, il quale è uno dei punti interessati da finanziamenti e interventi sia in vista del Giubileo, sia in vista di una eventuale Expo 2030. La decisione – nell’ambito della legge sugli stadi – è di competenza dell’ente locale e della società, tuttavia non si può ad oggi escludere un confronto con il futuro ministro delle Infrastutture.
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