Mutui, novità clamorosa per quanto riguarda i tassi: ecco cosa cambia per i cittadini
Se avevi in mente l’acquisto di una casa, c’è una buona notizia che potrebbe rendere il sogno un po’ più vicino: a gennaio i tassi sui mutui sono scesi. Un segnale positivo, che continua a confermare una tendenza che dura ormai da qualche mese.
Secondo i dati più recenti forniti dall’Associazione Bancaria Italiana (ABI), il tasso medio sui mutui per l’acquisto di abitazioni è sceso al 3,09%, in calo rispetto al 3,11% di dicembre 2023 e decisamente più basso rispetto al 4,42% di un mese fa, a novembre.
Questo significa che chi sta progettando di acquistare casa potrebbe trovare condizioni più favorevoli rispetto ai mesi passati, con un impatto diretto sull’importo della rata mensile. A questa discesa si aggiunge un’altra novità interessante: anche i tassi sui finanziamenti alle imprese hanno registrato una riduzione.
Il tasso medio per i prestiti alle aziende è passato dal 4,40% di dicembre al 4,20% a gennaio, segnando una diminuzione significativa rispetto ai 5,45% di fine 2023. È chiaro che, oltre a rendere più accessibili i mutui per le famiglie, la discesa dei tassi può facilitare anche gli investimenti aziendali, seppur in un contesto di rallentamento economico.
Tuttavia, non tutte le notizie sui tassi sono positive. Anche se i mutui diventano più convenienti, i tassi sui depositi bancari sono calati. A gennaio, il tasso sui depositi a durata prestabilita è sceso al 2,77%, inferiore rispetto al 2,89% di dicembre.
Tuttavia, questa cifra è ancora superiore alla media dell’area euro, che si attesta al 2,68%. In generale, il tasso di rendimento sui conti correnti e i certificati di deposito è in calo, ma non di molto. Nel complesso, questo segnala una maggiore difficoltà per chi cerca rendimenti alti sugli investimenti a breve termine.
A fronte di questa riduzione dei tassi, però, la domanda di prestiti sembra essere più debole. L’ABI, infatti, segnala che i prestiti a famiglie e imprese sono diminuiti dell’1% a gennaio, un dato che rispecchia il rallentamento della crescita economica.
Nonostante i tassi più bassi, il clima economico incerto e l’inflazione che continua a farsi sentire limitano la voglia di indebitarsi, sia per acquistare una casa che per finanziare le attività aziendali. A dicembre, i prestiti alle imprese erano addirittura diminuiti del 2,3%, mentre quelli alle famiglie erano cresciuti solo dello 0,2%. È un segnale che la fiducia nelle prospettive economiche resta fragile, nonostante il miglioramento delle condizioni finanziarie.
Con la discesa dei tassi, chi sta progettando di acquistare casa può cogliere al volo l’opportunità di ottenere un mutuo con condizioni più favorevoli. È importante, però, considerare anche l’andamento del mercato immobiliare e la propria situazione economica.
Se il sogno di una casa di proprietà è una priorità, i tassi più bassi potrebbero essere una spinta decisiva. Ma attenzione anche ai fattori legati alla stabilità del lavoro e alle previsioni economiche, che influenzeranno l’affidabilità del piano finanziario a lungo termine.
Ora che i tassi sembrano aver toccato il fondo, c’è chi si domanda: sarà questo il momento giusto per investire in una casa o aspettare ancora qualche mese? Nonostante la ripresa dei tassi sui mutui, il rallentamento della crescita economica suggerisce che potrebbe esserci una maggiore prudenza da parte delle banche nel concedere prestiti. La situazione, quindi, rimane da monitorare attentamente.
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