Parte da Pomezia e passa dalla Calabria: fa già il giro di mezzo Stivale il sogno di Giulia Gerardi. Ed è un sogno che la avvolge, prestigioso ma morbido, come una fascia tricolore: quella di Miss Italia. Le prefinali si svolgeranno il 4 ottobre e la 21enne le raggiunge come Miss Eleganza Lazio, titolo centrato a Pomezia lo scorso agosto. L’abbiamo intervistata.
Cosa fa Giulia al di fuori della passerella? E come sei approdata in questo mondo? “Sono una studentessa al terzo ed ultimo anno di economia internazionale, presso la UNINT di Roma (università degli studi internazionali). La scelta del percorso di studi non è stata semplice. Tra i tanti interessi coltivati, mai nessuno mi aveva acceso il cuore, come il mondo della moda. Questo mondo l’ho scoperto un po’ per gioco, quando ho intrapreso una collaborazione con un’agenzia di moda. Dapprima con shooting fotografici e poi sfilando in passerella per AltaRoma, che considero un bel traguardo”.
In ambito accademico vorresti specializzarti e creare qualcosa che sia inerente alla moda? O resteranno due mondi separati? “Vorrei proseguire con la specializzazione in “moda e beni di lusso”. Prendo come riferimento sempre la tanto temuta Meryl Streep, nel film “Il diavolo veste Prada”. Dove lei è al vertice dell’iconica rivista di moda “Runway” e supervisiona i lavori dei vari stilisti. Mi piace sognare in grande…”
Come pensi debba essere un vero leader? Pensi di averne le qualità? “Un leader secondo me, deve essere autorevole e non autoritario. L’autorevolezza è una qualità che ti viene riconosciuta dal team con il quale lavori, senza per forza dover essere dispotico. Un vero leader si muove con il gruppo, senza mai andare a discapito di qualche membro, per sovrastarlo. Sento di possedere queste soft skills, sono stata abituata sin da teenager ad assumermi le responsabilità, seppur nel mio piccolo. Al compimento del mio sedicesimo compleanno è nata mia sorella, della quale mi sono occupata come fosse mia, per dare un aiuto in casa. Ricordo ancora le video chiamate con le mie compagne di classe, nelle quali mentre studiavo greco le davo il biberon. Le responsabilità non mi hanno mai mandata in ansia o in stress, certamente ognuno di noi ha la sua soglia di sopportazione…però dalla mia parte ho l’infinita pazienza”.
Tu sei un’amante del bello, del lusso e della moda. Cosa diresti a chi ti dice che moda e lusso sono frivolezze? Cosa c’è dietro questo mondo in realtà? “Innanzitutto non è tutta apparenza, anche quando apprezziamo le opere d’arte nei musei ne vediamo soltanto il lavoro terminato. Questo è il bello dell’arte che diviene moda…certo alcune mode contemporanee ed opere moderne sono da capire, ma trovo che sia interessante capire come si è arrivati al prodotto. Anche le sfilate in sé sono spettacoli meravigliosi, non dobbiamo soffermarci al mero oggetto esposto in un negozio. Paradossalmente Fendi qualche anno fa creò delle borse per ogni regione Italiana, con i materiali che caratterizzano ogni nostra porzione di Penisola e questo lo trovai affascinante”.
L’Italia ha sempre prodotto l’eccellenza per ogni settore: moda, arte, cibo, motori ecc. Secondo te si dovrebbe tornare a quell’Italia o penseresti un altro futuro per il nostro Paese? “Le eccellenze Italiane sono criticate dagli Italiani stessi, quando in realtà all’estero siamo molto apprezzati. Conosco ragazzi nipoti di immigrati, ormai da molte generazioni ed ancora ci tengono a far sapere di avere origini Italiche, anche se non conoscono neanche la nostra lingua. Al nostro Paese copiano tutto: dal parmigiano reggiano, alla moda…qualunque cosa che venga replicata è nata qui. L’unico problema è che, tranne a Milano, non si investe più come un tempo sulle eccellenze dei capi d’abbigliamento o di qualsivoglia settore. Non so dove arriveremo, ce lo potrà dire solo il tempo ma se riuscirò ad aprirmi una breccia in questo settore, cercherò sempre di raccontare e riportare a casa le nostre eccellenze. Trovo giusto che anche i cittadini si rendano conto della bellezza che li circonda, come patrimonio culturale ed artistico. Molti cittadini romani passano spesso davanti al Colosseo, ma scommetto che solo il 0,5% di loro vi sia entrato, anche solo per una volta. Certamente è difficile rimanere in Italia, qui servono sempre più specializzazioni e la situazione non volge a nostro favore. Io vorrei fare un periodo a Parigi per formazione personale, per poi tornare e restituire, nel mio piccolo, qualcosa al mio Paese. Sogno di far rivivere la moda a Piazza di Spagna, nella città eterna…l’Italia è impregnata di bellezza ed arte ma si sta perdendo, quasi tutti i miei colleghi vorrebbero andare all’estero per non fare più ritorno; Anche molte scoperte nel settore scientifico vengono fatte da scienziati Italiani, in laboratori esteri e questo mi provoca dispiacere”.
Cosa provi e cosa ti affascina della passerella quando la calchi? “Mi sento sovrastata da un’energia che mi fa dimenticare la fatica
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