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Calcio

LE PAGELLE: BUONA LA PRIMA (STIZZITO STOP AL LAMENTO SISTEMATICO !!!)

Le pagelle a “tinte bianconere” di Marco Edoardo Sanfelici sull’esordio casalingo della Juventus di Massimiliano Allegri:

PERIN 7 Sullo 0 a 0 tiene a galla una Juve versione antica. Il miglior momento degli emiliani non produce guasti soprattutto per merito suo e conserva la porta inviolata anche quando la gara è segnata. La Juve ha il miglior portiere di riserva di tutta la serie A.
DANILO 7 Tatticamente è un mostro, tecnicamente è brasiliano e caratterialmente è una “bestia”. A destra dello schieramento juventino basta e avanza. Chiude come pochi, apre come pochissimi, fa viaggiare il pallone verso l’attacco con suggerimenti precisi e calibrati. Punto fermo, imprescindibile.
BONUCCI 6 Per vederlo compiere un’azione difensiva, si deve attendere il 75°. Il resto è mestiere, sicurezza di sfangarla in qualche modo, ma la lentezza con la quale fa ripartire la squadra è materia di approfondimento. Cosa rischia Bonny, nulla. Tanto non c’è il sostituto. Cosa rischia la Juve? Di iniziare ogni azione con gli avversari schierati. Fate voi…
BREMER 7,5 Considerando Di Maria fuori classifica, Bremer è il migliore in campo. Sovrasta di testa, anticipa matematicamente di piede. Guardando avanti e non lateralmente (vero Leo?). Una, dieci, cento volte più difensore di de Ligt. Prendere appunti.
ALEX SANDRO 7 Atterra in campo il suo sosia ed è subito rigore che solo un esponente della squadra di Rocchi non può dare. Sandro rimedia verso la metà del 1° tempo, servendo un cross sul sinistro di Di Maria, per il vantaggio. Convincente in ogni giocata, addirittura in fase difensiva. Eh, già, si deve essere trattato del suo sosia… (DE SCIGLIO 6,5 Mattia non ha bisogno di arrembare sui neroverdi ormai “matati”, ma trova il tempo di esibirsi in un paio di stop da antologia ed una giocata funambolica in mezzo al campo. La puntata 147 della serie: se avesse un carattere esuberante, invece di essere un bravo ragazzo…)
CUADRADO 6 Buon primo tempo, ma non tanto di più. Partecipa alle azioni decisive e questo è sufficiente perché Vinavil timbri il cartellino. Centellinato dal mister non va oltre l’ora di gioco (KOSTIC 6,5 Occhio ragazzi. E’ bene che i compagni prendano le misure alle palle messe in area da questo vitello serbo dai piedi fini: posso sbagliarmi, ma dai suoi piedi verranno tanti palloni da buttare dentro)
LOCATELLI 5,5 Spaesato nella metà campo “amica”, là dove serve una “fionda” per le verticalizzazioni come il pane, ma di rado si incontra qualche grissino. Viene regolarmente ammonito al primo contrasto, essendo di molto limitato nell’irruenza. Non riceve, per la verità, una grande assistenza dai compagni di reparto e il Sassuolo ne approfitta per fare la partita. Dovesse arrivare Paredes, mi sa che vedremo Locatelli in campo sempre meno dall’inizio. (ROVELLA 6,5 Poco tempo a disposizione, ma un paio di giocate strette di livello. Il ragazzo ha stoffa)
ZAKARIA 6 Partita tattica, ma talmente tattica da scomparire per riapparire solo se necessario. Partecipa alla costruzione della manovra ad intermittenza e solo nel finale, quando il peso del centrocampo è interamente sulle sue spalle, molla gli ormeggi. In tempo per crollare a terra preoccupando non poco Allegri. Sembra però nulla di grave.
McKENNIE 6,5 Altro elemento della terra di mezzo sacrificato alla lettura tattica. Però non disdegna di entrare corposamente nel fraseggio, eccellendo nei rovesciamenti di fronte. Anche per lui è fatale la dose di affaticamento muscolare che lo azzoppa e lo costringe al cambio precauzionale (SOULE’ N.G. Entra e l’arbitro fischia la fine)
DI MARIA 8 Avviso ai naviganti: ogniqualvolta l’argentino sarà in campo, il voto varierà dall’8 in su, in funzione della prestazione. Ma anche di fronte ad una partita opaca, partirò da 8. La sera della quaterna rifilataci dall’Atletico, mentre l’universo mondo dei “pancisti” riversava su Allegri la rassegna migliore di “effetti speciali”, tra me e me ripensavo che ci fosse una volta che qualcuno in campo prendesse qualche iniziativa personale, niente di niente. Non è vietato andare oltre gli schemi e le tattiche nel calcio come in ogni altro sport. Ecco, il Fideo è quello che inventa calcio, perché non ne può far a meno. Morale della favola: una rete, un assist per Dusan e cross pericolosi, palle in verticale con “rabona” incorporata eccetera eccetera eccetera. Quella gran battona di Eupalla, invidiosa come una comare in meno pausa, provvede a raffreddare gli entusiasmi. Incrociamo le dita (MIRETTI 6 Bravo, bravino, ma chi c’era in campo prima di lui è di un altro pianeta)
VLAHOVIC 7 Punta moderna, punta vera, punta d’assalto e di giustezza. Ciabatta un paio di conclusioni dapprima, ma quando sente Ferrari addosso, lo tritura costringendolo al fallo e lo studentello acerbo che studia da direttore di gara, tal Rapuano da Rimini (niente a che vedere con Francesca da… altro lignaggio) si vede costretto a rimediare all’errore commesso nemmeno dopo 2 minuti. Rigore centrale, con Consigli a destra. Va a nozze sull’assist di Di Maria e fa doppietta. Nella ripresa lo si vede anche al di qua del cerchio di metà campo, tanto è già tutto finito.

ALLEGRI 6,5 Approccio giusto, ma minimo. Il Sassuolo non si scansa, anzi conduce le danze fino al primo “cooling break”. Ridisegna l’assetto di centrocampo con un Locatelli più avanzato ed uno Zakaria frangiflutti. Anche la testa dei suoi sembra più lucida e, alla prima incursione un briciolo insistita, coglie il frutto delle modifiche. Aperta la scatola emiliana, il gioco appare subito fatto. Di Maria sale in cattedra, Vlahovic esegue da cecchino e ciao Dionisi. Ripresa inutile, verrebbe da dire, dopo il terzo goal. Purtroppo utile per l’infortunio a Di Maria e per il fiato sospeso dei tifosi. Partenza comunque più convincente nel punteggio che nel gioco, anche se si intravedono in campo sprazzi di una qualità che lo scorso anno latitava. Non è che allenare risulti meno difficile, ma la qualità aiuta in certe situazioni. Eccome se aiuta…

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Fabrizio Gerolla

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