Le bollette dell’acqua sono sempre più un problema per gli italiani: cifre astronomiche, ecco cosa sta accadendo
Le bollette dell’acqua sono sempre più un argomento caldo, con aumenti che sembrano non fermarsi mai. Secondo il XX rapporto sul servizio idrico integrato stilato dall’osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva, il rincaro della bolletta dell’acqua nel 2023 è stato del 4%.
Questo significa che una famiglia tipo, composta da tre persone e con un consumo di circa 182 metri cubi, ha visto aumentare la sua spesa annuale di ben 19 euro. Nel 2024, infatti, la spesa media per questa famiglia sarà di circa 500 euro, un importo che fa riflettere, soprattutto considerando che, in media, le tariffe nazionali sono aumentate del 23% negli ultimi cinque anni.
Questi aumenti non sono uniformi su tutto il territorio. Infatti, le differenze tra le regioni italiane sono evidenti. Il Molise, ad esempio, si conferma come la regione con la bolletta più leggera, con una spesa media di 234 euro, cifra che rimane stabile rispetto al 2023.
Al contrario, la Toscana è la regione dove il costo dell’acqua pesa di più, con una spesa annua che arriva a 748 euro, con un aumento di oltre due punti percentuali rispetto all’anno precedente. Nel confronto tra le province, Frosinone detiene il primato come la più costosa, con una spesa che sfiora i mille euro all’anno, 917 euro per la precisione, segnando un incremento di oltre cinque punti percentuali rispetto al 2023.
Al contrario, Milano risulta la provincia più economica, con una spesa di soli 185 euro. Non mancano però eccezioni. A Latina, ad esempio, si è registrato un calo significativo, con una riduzione delle tariffe del 37% rispetto all’anno scorso, mentre altre città come Salerno e Novara hanno visto rincari superiori al 16%.
Una questione che incide pesantemente sul costo dell’acqua è la dispersione idrica. Le perdite d’acqua a livello nazionale sono elevate, con il 42,4% dell’acqua immessa nelle reti che finisce dispersa, un dato che colpisce soprattutto il Sud Italia. In Basilicata, ad esempio, oltre il 65% dell’acqua viene sprecata, una situazione che ha spinto la regione ad affrontare periodi di razionamento per far fronte alla scarsità di risorse idriche.
Un altro problema riguarda le infrastrutture obsolete, che contribuiscono a questi sprechi. Molte delle reti idriche italiane, infatti, sono datate e necessitano di interventi urgenti. La situazione in Basilicata e Abruzzo è critica, con perdite che superano il 60%, ma non è l’unico caso.
La Valle d’Aosta, che nel 2022 aveva visto una dispersione del 29%, ha registrato un peggioramento, scendendo sotto la media nazionale. Questi numeri evidenziano quanto sia urgente un intervento per ridurre gli sprechi e migliorare la gestione delle risorse idriche.
Fortunatamente, esistono misure di sostegno per chi si trova in difficoltà con le bollette. Un esempio è il bonus sociale idrico, che consente alle famiglie con un ISEE inferiore a 9.530 euro di beneficiare di risparmi sulla bolletta. Nel 2024, ad esempio, una famiglia tipo potrebbe risparmiare circa 110 euro grazie a questo bonus. Tuttavia, l’efficacia di queste misure è limitata e dipende da molti fattori, come il livello di consumo e la zona di residenza.
Ma cosa si può fare per ridurre l’importo della bolletta? La risposta è semplice: ridurre i consumi. Se una famiglia riuscisse a ridurre il consumo di acqua sotto i 150 metri cubi all’anno, la spesa si abbasserebbe notevolmente, arrivando a 394 euro, con un risparmio di circa 106 euro rispetto alla media.
In definitiva, la situazione delle bollette dell’acqua è sempre più difficile per molte famiglie italiane, e le soluzioni non sembrano essere dietro l’angolo. Riusciremo a vedere un miglioramento nella gestione delle risorse idriche? Oppure continueremo a subire l’aumento dei costi e la dispersione delle risorse? La domanda resta aperta e riguarda tutti noi.
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