“La Regione destina complessivamente 90 milioni per la ricerca e l’innovazione in settori chiave dell’industria laziale e per potenziare il sistema regionale dell’innovazione e del trasferimento tecnologico. Finanziamenti che andranno a sostenere il settore della ricerca e la competitività delle eccellenze laziali, un sistema costituito da grandi, piccole e medie imprese, che stiamo collegando agli Organismi di Ricerca. Alla base c’è la scelta di coniugare il sostegno alle imprese con la promozione della loro capacità di innovazione e di valorizzazione del sistema della ricerca. Una connessione su cui continuare a investire per cambiare il volto del tessuto imprenditoriale laziale, affinché sia sempre più legato all’innovazione sostenibile e alle nuove tecnologie. È così che costruiremo un nuovo sistema di sviluppo, più moderno, più competitivo e, allo stesso tempo, più democratico”, ha dichiarato l’assessore regionale allo Sviluppo Economico, Commercio e Artigianato, Università, Ricerca, Startup e Innovazione, Paolo Orneli. Il primo bando, già pubblicato sul Burl, sostiene progetti di investimento per l’avviamento o il potenziamento di infrastrutture aperte per la ricerca. Si tratta di una misura il cui obiettivo finale è favorire le attività di innovazione realizzate sul nostro territorio da parte delle aziende, in particolare le piccole e le medie imprese. Vengono infatti sostenuti gli investimenti di Organismi di Ricerca e imprese, anche grandi, con i quali si realizzino o si amplino infrastrutture di ricerca, il cui accesso ad esse sia in via maggioritaria offerto (almeno il 70% del tempo macchina) a Pmi a condizioni non discriminatorie e di mercato.
Attraverso questa misura si intende rafforzare la rete di infrastrutture per attività di ricerca e sviluppo a cui le Pmi del Lazio possono rivolgersi per effettuare le proprie attività di innovazione, senza che sia loro necessario affrontare investimenti onerosi in strumentazione, apparecchiature e software. L’avviso agevola infatti le spese per investimenti materiali e immateriali per laboratori, macchinari e attrezzature le cui tariffe di accesso dovranno garantire la sostenibilità economica e finanziaria dell’investimento. Si tratta di un contributo a fondo perduto pari al 50 per cento, che sale al 65 per cento per gli Organismi di Ricerca, del totale delle spese ammissibili ed effettivamente sostenute per le infrastrutture per la ricerca che producano nuova capacità operativa dedicata a soddisfare i fabbisogni di ricerca e innovazione delle imprese con riferimento alle aree di specializzazione della Smart Specialization Strategy Regionale (RIS3). L’investimento agevolato non deve essere inferiore a 2 milioni di euro e deve essere avviato entro i 9 mesi dalla data di concessione; ogni progetto può avere un contributo massimo di 3 milioni di euro. I beneficiari del bando sono soggetti di natura privata o pubblico privata aventi qualsiasi forma giuridica compatibile con la proprietà degli investimenti agevolati. I beni oggetto di investimento dovranno risultare ubicati in una o più sedi operative presenti nel Lazio.
Il secondo avviso, che verrà pubblicato domani, è dedicato a settori chiave dell’industria laziale. Si tratta di 71,6 milioni di euro per progetti di ricerca sviluppo e innovazione presentati da grandi imprese, Pmi e Organismi di Ricerca. L’avviso copre nello specifico le 9 Aree di Specializzazione della Smart Specialisation Strategy Regionale, (RIS3) così raggruppate: Scienze della vita; Economia del mare, Green Economy e Agrifood; Aerospazio, Sicurezza, Automotive e Mobilità Sostenibile; Industrie creative e digitali, Patrimonio culturale e Tecnologie della cultura. Saranno ammissibili spese del personale dipendente come ricercatori, tecnici e altro personale ausiliario impiegati nel Progetto; costi relativi a immobili, strumentazione e attrezzature nella misura e per il periodo in cui sono utilizzati; costi per la ricerca contrattuale, conoscenze e brevetti acquisiti o ottenuti in licenza da fonti esterne; altri costi direttamente imputabili al Progetto, compresi costi dei materiali, delle forniture e di prodotti. Ciascun progetto dovrà prevedere attività per un minimo di 400mila euro e potrà ricevere un contributo per un massimo di 3 milioni di euro. Come la precedente, anche questa misura è a graduatoria. Le domande dovranno essere presentate tramite GeCoWEB Plus.
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