“Una grande opportunità di sviluppo del Porto di Civitavecchia, importantissima per lo sviluppo infrastrutturale dello scalo sia per la sicurezza della navigazione, rischia di trasformarsi in un elemento di criticità a causa della scarsa lungimiranza del Comitato di Gestione dell’AdSP del Mar Tirreno Centro Settentrionale, che, pochi giorni fa, ha approvato all’unanimità l’incremento della aliquota della sovrattassa sulle merci imbarcate e sbarcate.”
Così in una nota il Segretario Regionale della Uiltrasporti Lazio con delega al territorio di Viterbo e Civitavecchia, Renato Cerocchi.
“Il prolungamento dell’antemurale, riconosciuto anche dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici come fondamentale per la capacità evolutiva del porto, è stato oggetto di finanziamento per circa 60 milioni di euro con i fondi del PNRR. L’aumento generale dei prezzi delle materie prime ha comportato un aumento dei costi di realizzazione rispetto alle stime della prima progettazione e l’AdSP ha deliberato di coprire i maggiori oneri con il ricorso all’aumento dell’aliquota della sovrattassa sulle merci per 0,724 euro a tonnellata.”
“In pratica, si è riusciti a dare ad una grande occasione di crescita e sviluppo per il porto e per la comunità portuale una connotazione potenzialmente esiziale, a causa della decisione dell’Autorità di adottare una misura evidentemente recessiva, sulla quale l’intero cluster portuale aveva già espresso parere contrario e, peraltro, contestata all’unanimità nel corso della recente riunione dell’organismo di partenariato, nel corso della quale il Presidente ha rigettato la richiesta di aprire un tavolo di concertazione per discutere la questione e valutare la possibilità di trovare soluzioni alternative.
Sollecitiamo il Presidente ed il Comitato di Gestione a rivedere le proprie posizioni e a non nascondersi dietro all’obbligazione giuridicamente vincolante dei fondi stanziati, fissata per il prossimo 31 dicembre. Comprendiamo le preoccupazioni circa il prevedibile calo del traffico commerciale nell’ambito della movimentazione del carbone, che a Civitavecchia ha un peso estremamente rilevante e che dovrebbe cessare nel 2025. Tuttavia siamo convinti che con la capacità strategica e la volontà politica si possano trovare percorsi concretamente praticabili atti a scongiurare il verificarsi di uno scenario potenzialmente devastante per le imprese e per i lavoratori.”
“Vista l’importanza e la misura delle possibili conseguenze di questa decisione presa unilateralmente dall’ADSP, richiamiamo tutti i soggetti coinvolti per vario titolo e competenza ad unirsi nella richiesta della sospensione del provvedimento adottato e dell’immediata costituzione di un tavolo permanente con il coinvolgimento di tutti gli stakeholder del porto e delle Istituzioni, al fine di verificare l’attuabilità di soluzioni diverse che non comportino rischi per il delicato sistema portuale di Civitavecchia, già duramente provato dagli anni della crisi dovuta alla pandemia, fondamentale e strategico per tutta la regione Lazio.”
Il Segretario Uiltrasporti Lazio – Territorio Viterbo-Civitavecchia, Renato Cerocchi
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