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Inclusione e parità di genere strategiche per le imprese

(Adnkronos) – L'importanza della sostenibilità come parte integrante della strategia aziendale è sempre più riconosciuta in Italia. La ricerca presentata da Variazioni evidenzia un cambiamento significativo nelle politiche organizzative e aziendali riguardo al lavoro agile e alla sostenibilità. I risultati della seconda edizione dell'indagine indicano una trasformazione profonda nell'approccio aziendale orientata sempre più al valore strategico del lavoro agile non solo per migliorare la qualità della vita dei dipendenti, ma anche per promuovere l'innovazione organizzativa e migliorare la performance complessiva aziendale, mantenendo al contempo un impegno per l'ESG.  I risultati dell'indagine presentati mostrano che sempre più organizzazioni stanno adottando misure per promuovere l'equità e l'inclusione, in particolare nelle politiche di diversity, equity e inclusion (DE&I), con particolare attenzione alla genitorialità e alla parità di genere. Questi sforzi riflettono una consapevolezza crescente dell'importanza di creare ambienti di lavoro equi e inclusivi, sia per il benessere dei dipendenti che per l'attrattività nei confronti dei talenti. Il 72% delle organizzazioni dichiara l'impegno ad agire per migliorare l'equità all'interno dell'ambiente di lavoro. Questo dimostra una crescente consapevolezza dell'importanza di promuovere l'inclusione e l'uguaglianza. Lo smart working è identificato come la principale misura adottata per favorire l'inclusione e l'equità. Non è più considerato solo come uno strumento per il bilanciamento tra lavoro e vita personale, ma anche come una leva strategica per promuovere l'equità nell'organizzazione.  L'indagine mostra che l'86% delle imprese intervistate ha già regolamentato lo smart working, confermando la crescente adozione di questa modalità di lavoro. Tuttavia, l'8% delle organizzazioni ha dichiarato di avere l'intenzione di implementarlo in futuro. Inoltre, l'indagine rivela che il processo di regolamentazione dello smart working è in costante evoluzione e miglioramento. Sette organizzazioni su dieci hanno rivisto e modificato le proprie politiche di lavoro agile rispetto alla prima versione adottata. Questo indica che le organizzazioni stanno cercando costantemente la formula "giusta" per il lavoro agile e stanno sperimentando nuovi approcci e adattamenti. Per quanto riguarda la quantità media di giornate di smart working, questa si conferma a 2,3 giorni in media a settimana, in linea con il 2022. Tuttavia, sta cambiando la distribuzione, con il 42% dei lavoratori che opta per 2 giorni di smart working a settimana e il 32% che sceglie 3 giorni. C'è anche una tendenza crescente verso una maggiore autonomia dei lavoratori nello smart working. Il 25% degli intervistati ha dichiarato di non avere limitazioni nella scelta dei luoghi di lavoro, in aumento rispetto al 19% dell'anno precedente. Inoltre, il 18% delle organizzazioni consente ai lavoratori di gestire autonomamente l'orario di lavoro, e il 31% dei lavoratori non è più soggetto a fasce di reperibilità, il che rappresenta un aumento rispetto al 23% del 2022. 
Stress da smart working, papà i più colpiti – Leggi l'articolo su Demografica
 Oltre al lavoro agile, le organizzazioni stanno implementando altre azioni per promuovere la diversità, l'equità e l'inclusione. Queste azioni includono il welfare aziendale, la formazione specifica sul tema della DE&I, certificazioni e la gestione della genitorialità in azienda.  Il 37% delle organizzazioni ha adottato misure specifiche per tutelare la genitorialità in un regime di equità, oltre a quanto previsto dalla legge. Questo dimostra un impegno delle organizzazioni nel garantire che la genitorialità non sia una discriminante per le donne e che siano previste azioni specifiche di supporto ai dipendenti. Anche le organizzazioni che non adottano misure specifiche riconoscono l'importanza strategica della genitorialità. Per il 36% degli HR manager, l'assenza di tali misure rappresenta un'occasione mancata per migliorare il benessere delle persone, mentre il 32% considera che sia un'opportunità persa per attirare talenti. L'indagine evidenzia che il sistema di certificazione della parità di genere, come la certificazione Uni/PdR 125:2022, sta guadagnando importanza. Molte organizzazioni stanno lavorando per ottenere questa certificazione, e il 51% ritiene che sia uno strumento essenziale per promuovere la consapevolezza e il cambiamento verso la parità di genere. Inoltre, il 31% ha riscontrato un miglioramento nella reputazione del marchio, e il 5% ha già ottenuto vantaggi fiscali e premi previsti dalla normativa. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Fabrizio Gerolla

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