(Adnkronos) – Durante l’emergenza sanitaria dovuta alla pandemia, rilevante è stata l’attività dell'Inca Cgil per il 'Riconoscimento dell’infortunio non denunciato' che negli anni immediatamente precedenti, non era particolarmente rilevante e che invece a partire dal 2020 ha subito un’impennata (+402,9%), legata alle numerose segnalazioni di infortunio da Covid-19. E' quanto emerge dal Bilancio sociale 2022 del Patronato presentato oggi al Cnel.
"Con il Decreto Cura Italia n. 70 del 17 marzo 2020 l’infezione da Covid, contratta in occasione di lavoro, è stata indicata come infortunio sul lavoro, e l’Inca si è da subito attivato per portare a conoscenza i lavoratori sul tipo di tutela che potevano rivendicare qualora si fossero contagiati; quindi, non più la segnalazione all’Inps come malattia comune, ma all’Inail come infortunio lavorativo. L’Inca, insieme alla Cgil, ha messo in campo un lavoro straordinario di informazione per le lavoratrici e i lavoratori, a partire da coloro che non si sono mai fermati in quanto il loro lavoro era stato definito fra le attività essenziali", spiegano dal Patronato. —lavorowebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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