Ogni anno il 27 Gennaio è un importante data mondiale per non dimenticare l’orrore creato dall’uomo: Il Giorno della Memoria, il Ricordo della Shoah, Il Giorno della Shoah. Oggi Venerdì 27 gennaio 2023, si pensa ad un momento della storia unico ma in realtà ha radici profonde e non si è fermato mai. Attraverso l’esame della massima tecnicizzazione, dello sterminio sistematico e dell’utilizzo di esseri umani viventi come cavie si finisce sempre a far riferimento a Auschwitz-Birkenau. Si parla della sua atroce applicazione e centralità della componente ideologica applicata alla pseudoscienza. Un giorno che NON può essere dimenticato, qualcosa di così terribile che potrebbe anche ripresentarsi.
Il Giorno della Shoah, Auschwitz-Birkenau rappresenta la tecnologia produttiva dello stermino sistematico. Zygmunt BAUMAN (Poznań, 19 novembre 1925 – Leeds, 9 gennaio 2017) filosofo e sociologo polacco, ha coniato queste parole: la cultura che da sola ha portato dal mito alla realtà attraverso la menzogna. Auschwitz-Birkenau si trova in Polonia, situata nella zona centrale dell’Europa e facilmente raggiungibile grazie ad una vasta rete ferroviaria servita da una stazione attrezzata. Inizialmente era stata creata dai capi militari polacchi per l’utilizzo come casermette per l’esercito. Vi sono stati tre passaggi: Auschwitz, Auschwitz 1-Birkenau , Auschwitz 2-Birkenau. Il nome è dato dalla località ove è collocato il campo: Oświęcim che in tedesco diventa Auschwitz. Un comune urbano polacco dell’omonimo distretto situato nella Piccola Polonia. Si trova a circa 60 km da Cracovia che nel 2011 contava 39 893 abitanti; ricoprendo una superficie di 30 km². Il nome tedesco Auschwitz deriva dalla originaria dominazione austro-ungarica.
L’eugenetica è stata il grimaldello dei nazisti per attuare lo sterminio sistematico. Nel luglio 1933 e nell’ottobre 1935 vennero promulgate le prime leggi che il governo utilizzò per la Shoah. Questo programma è già citato nelle pagine del Mein Kampf del 1925, evidenziato nel primo passo: impedire che chi presenti “malattie” ereditarie possa avere figli. Il programma eugenetico per l’eliminazione dei disabili di “razza ariana”. Il Giorno della Shoah. L’eugenetica è una disciplina che cerca di favorire e sviluppare le qualità innate di una etnia, attraverso le leggi dell’ereditarietà genetica, certamente non con gli orribili sistemi perpetrati dai nazisti. Quindi lo sterminio inizia a fare capolino dalla metà circa dell’anno 1933 rivolto prima a disabili ed ebrei quindi in seguito a tutti: omosessuali, Rom, Sinti, Testimoni di Geova, Cristiani, intellettuali, persone di cultura, oppositori.
Ma nel nome di una falsa scienza furono eseguiti esperimenti raccapriccianti su esseri umani vivi.
Josef Rudolf Mengele è stato un criminale di guerra. Militare dell’esercito tedesco nelle Waffen SS, laureato in medicina ed antropologia, veniva chiamato “Todesengel”: l’angelo della morte. Un affermato medico legale ungherese ebreo, il dottor Miklós NYISZLI, venne deportato ad Auschwitz. Mengele lo scelse nel 1944 come collaboratore. Voleva dettagliate autopsie dei soggetti che venivano uccisi, al termine di una serie interminabile di rilievi e misurazioni. Un collega medico delle SS affermava che più volte avrebbe detto “sarebbe un peccato, un crimine … un atto di irresponsabilità [verso la scienza] non utilizzare le possibilità che Auschwitz offriva per le ricerche sui gemelli. Non ci sarebbe stata mai più un’altra opportunità come questa” avendo “a disposizione” milioni di unità di materiale da esperimenti in vita. Una volta fatti dissezionare i cadaveri Mengele inviava i referti (anche parti del corpo conservate nell’alcool) con precedenti prelievi di sangue, all’istituto di von Verschuer a Berlino.
Direttamente all’arrivo dei treni “sceglieva”. Gemelli e nani, per capire le caratteristiche genetiche. Dopo un trattamento migliore, per evitare che si ammalassero, Mengele, dopo vari esami ed esperimenti dolorosi, nella baracca sperimentale del kappa-zeta di Auschwitz, campo B IId, direttamente “provava” alla fine la morte simultanea di gemelli. Quindi ogni giorno i bambini erano sottoposti ad esperimenti. La loro anatomia in ogni dettaglio veniva esaminata, studiata e misurata accuratamente. La routine quotidiana si basava su continui prelievi del sangue o iniezioni di farmaci. Queste pratiche spesso causavano dolori gravi e infezioni anche per sperimentare. Venivano fatti anche interventi chirurgici, eseguiti senza anestesia, che potevano includere l’amputazione di parti del corpo o la rimozione di organi. Nel caso morisse un gemello, l’altro veniva ucciso, con un’iniezione di fenolo al cuore, per esaminare e confrontare gli effetti di esperimenti o malattie. Regolarmente con le sue stesse mani provvedeva a privarli della vita.
Jérôme LEJEUNE è stato medico e genetista francese (Montrouge 1926 – Parigi 1994). Professore di Genetica, creata apposta per lui, presso la Facoltà di Medicina di Parigi dal 1964. Autore di numerose ricerche di genetica umana; nel 1959 scoprì, in collaborazione con Raymond TURPIN, la trisomia del 21. È dovuta alla presenza di un cromosoma soprannumerario nella coppia n. 21. Riuscendo ad identificare i Cromosomi umani furono fatte una serie d’importanti ricerche e scoperte sulle distribuzioni anomale dei cromosomi nell’uomo, con conseguenti sindromi morbose. Nel 1963 pubblica «Trois cas de déletion partielle du bras courte d’un chromosome» (Tre casi di delezione parziale del braccio corto di un cromosoma) inizio che porterà alla sua successiva scoperta della sindrome del «Cri du chat». In un convegno affermò il suo dissenso all’uccisione degli embrioni che presentassero malattie genetiche. Per questo ottenne l’ostracismo della comunità scientifica che si oppose alla assegnazione del premio Nobel.
«La compassione per i genitori è un sentimento che ogni medico dovrebbe avere. L’uomo che riesce ad annunciare a dei genitori che il loro bambino è gravemente malato senza sentire il cuore schiantarsi al pensiero del dolore che li assalirà, non è degno del suo mestiere. Non è commettendo un crimine che si protegge qualcuno da una disgrazia. E uccidere un bambino è semplicemente omicidio. Non si dà sollievo al dolore di un essere umano uccidendone un altro. Quando la medicina perde tale consapevolezza, non è più medicina.»
Non dimentichiamo mai che sulla base della centralità di una folle ideologia sono stati “costruiti” i campi di sterminio. Da uomini che hanno fatto rilievi, misurazioni, progetti esecutivi e costruttivi, realizzati da imprese, da operai, geometri architetti, tecnici, medici, professionisti. Sapevano bene quale sarebbe stato il loro utilizzo. La menzogna che copriva l’orrore dissimulato in apparenti semplici costruzioni mimetizzate malignamente in semplici locali. Celando tutto in un’enorme bugia perché facesse funzionare al meglio lo sterminio. Auschwitz 2-Birkenau, 45 campi distribuiti su 40 Km2. Nel giro di quattro ore venivano uccisi e ridotti in polvere circa 2000 persone. Spogliati, rasati, uccisi nelle docce al gas e bruciati dai cinque forni crematori: poco più di 8 persone al minuto.
La Bioetica rappresenta il valido paradigma che indaga speculativamente sui problemi etici e morali nel campo della biologia e della medicina. Sotto osservazione critica, etica e morale, sono posti gli interventi che riguardano più o meno la vita umana e anche esperimenti sugli animali.
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