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Editoriale

Il discorso del nuovo re

Nessuna sorpresa nel discorso che l’ex principe del Galles, salito al trono britannico con il nome di Carlo III dopo la morte di Elisabetta, ha rivolto al popolo. Si trattava comunque di una registrazione, fatta apposta per evitare errori dovuti alla diretta.

Il suo eloquio forbito ha rammentato a tutti che Carlo è il sovrano più colto che il Regno Unito abbia mai avuto. Appassionato di materie umanistiche, si è infatti laureato a Cambridge studiando storia, antropologia e archeologia. E’ ben noto, inoltre, il suo grande interesse per l’architettura e i problemi ambientali.

Chi si aspettava freddezza è rimasto deluso. Il nuovo re si è infatti concesso un bagno di folla nelle vicinanze di Buckingham Palace, stringendo centinaia di mano e lasciandosi spesso baciare sulla guancia dai sudditi festosi. Cosa, questa, che Elisabetta, così ligia al protocollo, non aveva mai fatto.

Ha avuto anche il coraggio di lodare Camilla, pur sapendo che non è popolare a causa della vicenda di Diana. E ha menzionato con affetto il secondo figlio Harry, ormai escluso dal circolo reale, e la moglie americana Meghan Markle che non è affatto ammirata dai sudditi.

Dunque un discorso con alcune sorprese, segnato soprattutto dal dolore sincero per la scomparsa della madre, alla quale negli ultimi anni era stato sempre più vicino.

Tutti attendono di vedere come si comporterà. Riuscirà, per esempio, a non intromettersi nelle vicende politiche, come la madre aveva sempre fatto? Rispondere non è facile poiché Carlo è abituato a dire ciò che pensa. Quando ha dovuto leggere al posto della madre il discorso preparato dall’ex premier Boris Johnson, dalle sue espressioni facciali si è notato chiaramente che alcune frasi non gli piacevano.

Dovrà quindi stare attento a non creare tensioni con il Parlamento, giacché i sovrani britannici non hanno potere politico. Elisabetta riusciva talvolta a superare il problema grazie al suo carisma, che il figlio non possiede in uguale misura.

In ogni caso il nuovo re dovrà affrontare anche problemi in seno al Commonwealth. Numerosi piccoli Paesi dei Caraibi e dell’Oceano Pacifico vi sono finora rimasti perché legati alla figura di Elisabetta II. Tuttavia le Barbados hanno già scelto di diventare una Repubblica, e sicuramente altri seguiranno.

Carlo III avrà insomma grane a non finire, anche perché il Regno Unito, come tutti i Paesi europei, sta attraversando una difficile fase economica. E mentre il comportamento di Elisabetta era in fondo prevedibile, quello del figlio lo è assai meno.

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Michele Marsonet

Filosofo, Professore di filosofia della scienza e metodologia delle scienze umane, Presidente del dipartimento di filosofia e vicerettore per le relazioni internazionali dell’Università di Genova

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