Il M° Héctor Ulises Passarella sarà il “Premio Immagine” ed. 2017 della kermesse Photofestival Attraverso le pieghe del tempo.
Il prezioso riconoscimento dal titolo “KEO – Il Piccolo Faraone”, firmato dal noto scultore Valerio Capoccia, sarà materialmente consegnato nelle mani del grande protagonista della scena musicale mondiale nel corso di una serata organizzata dall’Ambasciata dell’Uruguay in Italia, di imminente varo, e alla presenza di illustri ospiti, con anche la presenza in sala di parte del consiglio direttivo dell’Associazione culturale Occhio dell’Arte , che il Photofestival Attraverso le pieghe del tempo lo fece nascere ben sette anni or sono.
L’Ambasciata dell’Uruguay in Italia ha organizzato per il prossimo 19 giugno , alle ore 20.30, un evento esclusivo e rigorosamente su invito, durante il quale si svolgerà un concerto di Héctor Ulises Passarella e Roberto Passarella – Duo di Bandoneon, e alla fine del quale verra’ consegnato questo Premio.
L’occasione è stata fornita da una ricorrenza istituzionale importantissma per il Paese: la commemorazione del 253° anniversario della nascita nazionale dell’Uruguay JOSE’ GERVASIO ARTIGAS.
All’interno della Sala Baldini, a Piazza Campitelli 9 in Roma, i fortunati che assisteranno al concerto e alla susseguente premiazione in un momento cosi’ solenne potranno dire : “Io c’ero”.
La motivazione del “Premio Immagine” è stata comunicata all’Occhio dell’Arte, che è stata onoratissima di aver avuto l’occasione di fornire un Premio destinato a Passarella, direttamente dalla Responsabile culturale dell’Ambasciata dell’Uruguay in Italia, la Dott.ssa Sylvia Irrazábal: A Héctor Ulises Passarella “come protagonista uruguayano, icona della grande musica rioplatense grazie alle sue ispirazioni e squisite intuizioni, a cominciare dal tango e dallo strumento che ne è l’emblema, il bandoneón, di cui è Maestro indiscusso. La sua immagine internazionalmente riconosciuta di compositore, bandoneonista e direttore d’orchestra, rappresenta una spettacolare capacità interpretativa e il potere emotivo delle atmosfere che sanno catturare e appassionare le platee, anche cinematografiche, attraverso varie epoche che hanno fatto la storia del tango e della milonga, dagli arrangiamenti tipici delle grandi orchestre rioplatensi degli anni 40 e 50 fino ai brani di A. Piazzolla e alle sue originali composizioni.La lunga esperienza nel tango, la formazione e le sue preziose attività nella musica classica, sono l’immagine chiave di un tutto artistico d’eccellenza: il suono inconfondibile e la particolare espressività del suo fraseggio generano l’ammirazione di pubblico, critica e grandi musicisti di tutte le età e latitudini”.
Nato a Florida, Uruguay, nel 1955, è considerato uno dei più grandi bandoneonisti, nonché uno dei più interessanti compositori di tango
moderno. L’inconfondibile suono e la particolare espressività del fraseggio gli hanno valso l’ammirazione del pubblico, della critica e di grandi
musicisti come Ionesco Galati,Leo Brawer, Luis Bacalov, Donati Renzetti; cineasti come Emidio Greco, Michael Radford e Robert Duvall e altri con in quali ha collaborato. La lunghissima esperienza nel tango, la formazione e l’attività nella musica classica gli conferiscono una completezza artistica di assoluto rilievo. Già ad undici anni suonava nella prestigiosa Orchestra Tipica del suo primo maestro, Oscar Raul Pacheco, e poco tempo dopo formava il Trio Tango de Avanzada, con Ricardo León e Cono Castro. Con Renè Marino Rivero, impara la particolare tecnica del bandoneòn che gli ha permesso di suonare anche opere del repertorio barocco e contemporaneo. Sotto la guida del maestro Guido Santorsola studia composizione e direzione d’orchestra. È vincitore dei quattro concorsi ai quali ha partecipato, tra cui l’ “Ottorino Respighi” che gli valse una borsa di studio di un anno in Italia. Dopo i successi riscossi in Sud America, interpretando principalmente il Concerto per Bandoneón e Orchestra Sinfonica di Renè Marino Rivero, nel Teatro “Solìs” di Montevideo nel 1976, ed il Concerto in Fa minore di J.S. Bach nella Sala “Vaz Ferreira” di Montevideo, nel 1978, è costantemente invitato a tenere concerti in Europa come solista e assieme al suo gruppo, per i più importanti Teatri e Istituzioni internazionali:
Memorabile la collaborazione con Luis Bacalov, per l’interpretazione di Passarella di tante colonne sonore del Maestro, a partire da quella famosissima, premiata con l’ Oscar nel 1996, del film “Il Postino” con Massimo Troisi.
La sua interpretazione della Misa Tango di Bacalov come solista dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, diretta dal maestro Myung Whun Chung, che poi registra per la Deutsche Grammophon nella versione che vede anche protagonista Placido Domingo e che ottiene una nomination
ai Grammy 2001, è stata definita straordinaria (n.d.r. : Michelangelo Zurletti “La Repubblica”, 04/04/1999). Ha composto molti brani per quintetto, ottetto e per bandoneón e orchestra eseguendoli in gran parte d’Europa. Ha realizzato trascrizioni per bandoneón di musiche di Bach, Vivaldi, Haendel, Frescobaldi, Bartók e Santorsola. In ottica moderna ha arrangiato molti brani del repertorio tanghistico tradizionale, sia per bandoneón solo, sia per bandoneón ed archi. Ha trascritto musiche proprie per pianoforte solo e per varie formazioni da camera, nonché musiche dell’uruguayano Lamarque Pons.
Ha scritto (testo e musica) “Florida para Siempre” per commemorare i 200 anni della fondazione della sua città natale. Ha composto musica per poesie di P.Neruda, J.L.Borges, M. Ricucci, J.Keats e Mario Benedetti; nonché per spettacoli teatrali tra cui “Pasqualòn “ con l’attore Glauco Mauri e la regìa di Egisto Marcucci.
Un curriculum lunghissimo che, per quanto diffusamente vogliamo parlarne, non riuscirà appieno a classificare l’importanza musicale di questo Maestro, dalle lunghe tournee’ internazionali in giro per il mondo.
Ha fondato il Centro del Bandoneón a Roma con il patrocinio dell’Istituto Italo Latino Americano e dell’Ambasciata dell’Uruguay. Moltissimi i riconoscimenti ricevuti in carriera, e non manca neanche quello di “Cavaliere della Repubblica Italiana”.
Qualcuno ha detto: “Non è tango, è Passarella”.
Protagonista unico ed inimitabile: chapeau.
Lisa Bernardini
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