Guatemala: ogni ora, circa 300 camion pieni di rifiuti fanno il proprio ingresso all’interno della grande discarica che raccoglie l’immondizia della più popolosa zona urbana di tutto il Centro America: Ciudad del Guatemala. Qui, in quella che viene chiamata “discarica della zona 3” negli ultimi 40 anni si è sviluppata una vera e propria comunità di persone che provano a sopravvivere in condizioni di estrema povertà, traendo il poco necessario per vivere da ciò che il resto della città scarta, ovvero i rifiuti. Secondo alcune stime, nella discarica della zona 3 vivono oggi oltre 30 mila persone stipate in alloggi precari e di fortuna, senza accesso a acqua corrente. Una situazione estrema che la pandemia ha reso ancora più disperata, chiamando la comunità internazionale a un intervento quanto mai necessario e rapido. Parte da questa immagine il racconto dell’ottavo capitolo di BG4SDGs – Time to Change, il progetto di Stefano Guindani con Banca Generali per approfondire lo stato dell’arte del processo di raggiungimento dei 17 obiettivi dell’Agenda Onu 2030. In questa occasione, l’obiettivo di Stefano Guindani si è soffermato ad indagare la situazione relativa al Sustainable Development Goal (Sdg) numero 1 “Eliminare la povertà in tutte le sue forme e ovunque”. Secondo un report della World Bank – si legge in una nota -, al mondo ci sono circa tre miliardi di persone che risiedono in aree urbane e producono 1,3 miliardi di tonnellate di rifiuti solidi ogni anno. In un Pianeta il cui clima grida sempre più aiuto, è evidente che ridurre questi sprechi sia più che fondamentale. Eppure al mondo c’è chi tra i rifiuti non solo ci vive, ma addirittura conta su di essi per riuscire a sfamarsi. In Centro America, ad esempio, il fenomeno delle comunità che vivono nei basureros è costantemente in aumento in realtà come Haiti, il Nicaragua, l’Honduras e lo stesso Guatemala.
Presentato lo scorso 15 settembre 2021 a Milano, BG4SDGs – Time to Change proseguirà ora per altri nove mesi al fine di approfondire tutti i 17 SDGs dell’Agenda Onu 2030. Per ciascuno di essi, la chiave adottata dal fotografo sarà duplice: da un lato si punta ad evidenziare l’azione negativa dell’uomo sull’ambiente e sulla comunità, dall’altro come lo stesso genere umano abbia invece una straordinaria capacità di recupero attraverso soluzioni innovative e sostenibili. Nella sua ricerca, Guindani spazierà oltre i confini italiani ricercando casi critici e situazioni di eccellenza anche all’estero: Brasile, Norvegia e Australia, ma anche Stati Uniti, Turchia e Sudafrica. Ad affiancarlo c’è un accompagnatore d’eccezione come Alberto Salza, antropologo tra i più apprezzati a livello internazionale, che curerà i testi del progetto e suggerirà alcuni dei progetti da monitorare. L’Sdg numero 1 “Eliminare la povertà in tutte le sue forme e ovunque” è l’ottavo obiettivo presentato in questa serie. (Fonte Agenzia Nova)
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