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Categories: Attualità

Google e Netflix, documenti inediti rivelano un accordo mancato

(Adnkronos) – Nel 2017 Google ha proposto a Netflix un accordo vantaggioso, che avrebbe permesso a Netflix di trattenere il 90% dei ricavi dai pagamenti in-app sulla piattaforma Android. L'accordo, rivelato durante il processo tra Epic Games e Google, ha sollevato questioni importanti riguardanti il monopolio e la concorrenza nel mercato delle app. Epic Games, l'editore di Fortnite, aveva citato in giudizio Google nel 2020, accusando il Google Play Store di costituire un monopolio illegale. Nel frattempo, Google ha cercato di navigare in queste acque turbolente, offrendo a Netflix un trattamento speciale: secondo una deposizione video del 2022 di Paul Perryman, vicepresidente dello sviluppo aziendale di Netflix, l'azienda pagava precedentemente a Google una commissione del 15% per le iscrizioni effettuate tramite l'app. Tuttavia, prima che Google rimuovesse l'opzione di pagamento alternativo, aveva offerto a Netflix di ridurre la commissione al 10% se avesse adottato volontariamente il sistema di fatturazione di Google Play.  Netflix ha rifiutato l'offerta di Google: il rifiuto è parzialmente motivato dalla previsione di Netflix di potenziali perdite finanziarie anche con una commissione ridotta al 10%. Un documento interno di Netflix ha rivelato che, assumendo tutte le iscrizioni Android tramite Google Pay, l'azienda avrebbe potuto perdere circa 250 milioni di dollari in un anno. Questo scenario ha portato Netflix a prendere una strada diversa, scegliendo di non pagare più nulla a Google per la distribuzione tramite Google Play. Invece, Netflix ha iniziato a indirizzare gli utenti che scaricavano l'app a iscriversi e pagare tramite un browser mobile. La posizione di Google in questa situazione è stata ulteriormente chiarita dal portavoce Dan Jackson, che ha suggerito che offrire tariffe differenziate a vari sviluppatori fosse una prassi normale per Google. Tuttavia, la strategia non è stata sufficiente a convincere Netflix, che ha preferito mantenere il controllo sulla propria piattaforma di pagamento.  —tecnologiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Fabrizio Gerolla

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