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Calcio

GO-LE-A-DA. IL TRAMONTO DEL “CORTOMUSO” JUVENTUS – EMPOLI 4 a 0

SZCZESNY 6 Niente di eccezionale, anche perché nei momenti di maggiore presenza empolese nella partita, le occasioni sono più teoriche che pratiche. Conclude la gara abbrancando una palla velenosa su punizione di Bajrami.
CUADRADO 5,5 Alterna un tempo da denuncia per autolesionismo ad una ripresa, se non proprio all’altezza dei giorni migliori, almeno con qualche corsa convincente e qualche finta andata a buon fine. Serve un gianduiotto a Milik, ma per il polacco non è serata.
BONUCCI 6 Impegnato in modo leggero dagli attaccanti in blu, trova la maniera di servirli con precisione con una serie di rinvii da brivido. Mette direttamente in fallo laterale un paio di lanci a servire il compagno sulla fascia. Si infortuna alla caviglia, ma resta stoicamente in campo, anche se la botta gli suggerisce di stare abbottonato.
RUGANI 6,5 Ditemi che gioca suo fratello maggiore! Non posso credere alle mie fosche pupille: non un intervento avventato, prende palla e viene avanti con personalità, soprattutto non fa mai un retro passaggio. Ditemi che è suo fratello… (ALEX SANDRO S.V. Partecipa alla gestione dell’incontro ormai messo in cassaforte)
DANILO 7 Conto almeno 3 interventi decisivi in chiusura, su palloni che scottano e che potrebbero creare pericoli grandi a Szczesny. Il brasiliano non difetta in personalità e si vede nelle fluidificazioni in mezzo, senza paura, anche da assistman per la doppietta di Rabiot. Pronto? C’è Danilo? Allora siamo già a buon punto.
LOCATELLI 7 Dopo il primo tempo contro la Roma, quella contro l’Empoli è la prestazione più bella della stagione. Sveglio, geometrico, tracciante per tutta la partita. Mette un pallone in verticale per Danilo per la quarta rete (quella bella televisione torinese che fu…). Che stia lievitando la condizione?
McKENNIE 6,5 Meno appariscente dei compagni di reparto, ma il lavoro “sporco” qualcuno lo deve fare. Il fatto è che in partita l’americanino occupi tutte le linee di passaggio degli avversari, mica pizza e fichi. La buona sorte premia il suo impegno dandogli l’occasione per il raddoppio e non si fa pregare di certo. (PAREDES S.V. Prova a far male su punizione ed in effetti ci riesce, chiedere alla barriera. Se Locatelli è quello visto stavolta, Paredes si accomoda in panchina, se Locatelli è quello visto dopo la Roma, Paredes gioca. C’è poco da discutere: è così)
RABIOT 8 Adrien le Chignonnaise in versione “scialo”. Se sta bene, come strappa lui, non ce n’è uno pari al mondo. Mi ricorda un film d’essai di Fernando Arrabal: “Andrò come un cavallo pazzo”. Poi arriva la sera in cui il cavallo pazzo si dà un tono e domina la gara da solo, con la bellezza di 2 reti.
KEAN 7,5 La potenza che sprigiona nella corsa è pari ai cavalli da gara della Ferrari in Formula 1. E’ la testa che batte…in testa. Ma solo che Moise trovi il bandolo della matassa e per le difese avversarie è notte fonda. Il ragazzo deve credere in se stesso e concentrarsi su ciò che sa fare. La Juve sta lievitando e di palloni ora ne arrivano in area in quantità industriali. Pazientando, ecco una rete ed un’altra annullata. Ora però è bene che insista e sfrutti il momento, per non ricadere in depressione. (MIRETTI 6 Poca roba, ma tutta fatta bene. Fabio non deve mai pensare di essere marginale)
KOSTIC 6,5 Pian pianino il serbo entra nel meccanismo delicato che è la Juventus. Sembra che in allenamento si sia applicato ad alzare le traiettorie dei cross e a guardare bene in area, prima di tirare. Ogni pallone che arriva in area dai suoi piedi, porta scritto: “Pericolo”; il primo ad approfittarne è Kean; a seguire, confeziona per lo meno altre 3 situazioni da sirena dei pompieri in area empolese. Sta diventando (o per meglio dire ritornando) un martello da demolizione. Buona notizia. (ILING S.V. Altro giovane che Allegri cala nella mischia, in una partita già decisa, senza peso mentale, ma nella situazione ottimale per rompere il ghiaccio)
VLAHOVIC 6 …perchè in fin dei conti, i sacrifici a beneficio della squadra sono a suo carico, senza le luci della ribalta. Non dà segni di insofferenza, anzi, uscendo appare sereno e disponibile. Dusan non gioca più nella Fiorentina, ora deve essere disposto a girovagare per il campo al servizio dei compagni. Perchè alla Juve ti viene chiesto anche quello che odii fare e la tua valutazione si regge anche sulla cosiddetta “Ragion di Stato”. Guai a darsi per disperso (MILIK 5,5 Potenziale enorme e movenze rapide in funzione della stazza, ma la palla stavolta non ha intenzione alcuna di voler entrare, riservandosi per le prossime volte)
ALLEGRI 6,5 Come è beffardo il calcio. In prossimità dell’inizio della partita, si eleva un brusio tra i tifosi che si chiedono perché schierare Rugani e Kean. Siccome ormai conto qualcosa come 10 milioni di allenatori tra gli juventini, che passa dalla macumba alla danza attorno al totem, pur di disfarsi del mister, il mister si disfa di loro e comincia a schierare una squadra credibile e che gioca tutta la partita, fino al fischio finale. D’accordo, ci sono ancora sbavature da correggere, pressapochismi tecnici che lasciano a desiderare, momenti di difficoltà mentale, i limiti triti e ritriti, insomma; ma la luce sopravanza le tenebre e il futuro appare più intrigante. A forza di picchiare tramvate solenni, la squadra sembra stare sveglia per tutti i minuti di gioco, fraseggia con maggiore intensità, conclude le azioni in quantità imbarazzanti, rispetto ai momenti bui, quando era facile terminare un incontro con zero tiri in porta. Il cammino è ancora lunghissimo, ma che Allegri stia riuscendo a dare compattezza e motivazioni alla truppa, è sotto gli occhi di tutti coloro che non sono accecati da ideologie preconcette. Il calendario si fa duro, ma è proprio in frangenti simili che si misurano i valori di una compagine di rispetto. Con l’aggiunta di una rincorsa disperata alla qualificazione in Champions League. Sia chiaro però che l’impressione è che si stia crescendo. E’ anche merito del mister, gli va riconosciuto.

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Fabrizio Gerolla

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