“Apprendiamo con dispiacere e preoccupazione che il governo britannico non ha accolto l’accordo post-Brexit con l’Unione Europea che rende più facile per i giovani britannici vivere, studiare e lavorare nell’Unione europea. Qualche giorno fa, infatti, la Commissione Ue aveva invitato gli Stati membri ad avviare negoziati su un “programma di mobilità giovanile” per i cittadini britannici di età compresa tra i 18 e i 30 anni. Ma il Regno Unito, che ha programmi di mobilità giovanile individuali con 13 nazioni, ha preferito accordi bilaterali anziché un compromesso di carattere europeo. A nostro giudizio, si tratta davvero di una occasione persa visto e considerato che un accordo a livello più complessivo e condiviso avrebbe potuto rimuovere con più concretezza gli ostacoli che i giovani europei hanno incontrato e incontrano da quando è stata completata la Brexit per viaggiare, studiare o vivere nel territorio britannico, e viceversa. Ma così, purtroppo, non è stato. Il nostro auspicio, adesso, è che la nuova Unione Europea, che nascerà dopo le elezioni del giugno prossimo, continui ad operare con rinnovato impegno nella promozione di programmi di scambio per la gioventù come pure nel campo della cultura, dell’istruzione, della ricerca e della formazione”.
A sottolinearlo, in una nota, è il portavoce nazionale del comitato esplorativo “Prospettive Future”, Attilio Arbia.
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