Oggi 25 Novembre 2022 si utilizza questa triste data per evidenziare certe serie problematiche delle società in cui tale pratica si sviluppa e viene applicata. Problema mondiale e non a caso Giornata Internazionale Mondiale.
La Giornata internazionale volta alla eliminazione della violenza contro le donne e di genere, è una ricorrenza istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite. La risoluzione è la numero 54/134 del 17 dicembre 1999. Venerdì 25 novembre 2022 è stato designato come data della ricorrenza dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite al fine di suscitare nella popolazione una consapevolezza importante. I governi, le organizzazioni internazionali e le ONG inoltre sono stati invitati ad organizzare, in quel giorno, proprie attività che si indirizzino a creare un dibattito costruttivo volto alla capacità di riflessione personale. Creare un momento per pensare al problema della violenza contro le donne e di genere.
I corpi delle forze di polizia dello Stato Italiano si sono attivate in questa direzione, tra cui fattivo intervento della Polizia di Stato e dei Carabinieri, tra i primi ad intervenire in queste dolorose situazioni. Anche l’Ateneo di Salerno, ed altre università hanno organizzato momenti di riflessione insieme a buona parte degli Enti Territoriali.
Soprattutto Scuole ed Università hanno risposto a questo appello avendo a che fare con la formazione propria dei futuri cittadini.
Presso l’Università degli studi LINK CAMPUS UNIVERSITY di Napoli il giorno 21 Novembre 2022 è stato realizzato un progetto dal nome DIKE (Diga) per “arginare” la violenza di genere. Si è trattato di un processo simulato su un fatto realmente accaduto. Presenti anche Avvocati, Magistrati e Forze dell’Ordine sia in forma privata sia in veste di attori compartecipanti. Sono stati soprattutto gli allievi a rivivere questo lungo e doloroso evento nello sviluppo temporale solo di un giorno con l’ausilio dei docenti. Sempre garantita la privacy e la correttezza nelle esposizioni. Un workshop per gli studenti degli istituti secondari di secondo grado, per gli universitari, per gli addetti ai lavori e per persone interessate .
Oltre alla Università LINK CAMPUS UNIVERSITY di Napoli sono stati coinvolti il Liceo Enrico FERMI di Aversa (CE), Dirigente scolastico la Prof.ssa Adriana MINCIONE ed il Liceo Giuseppe MAZZINI del rione Vomero di Napoli, Dirigente scolastico Prof. Stefano ZEN. La prima scuola è stata seguita per l’evento dalle docenti Prof.ssa Angela GILDI, dalla Prof.ssa Maria GALASSO, mentre la seconda è stata accompagnata dalla Docente Prof.ssa Daniela SPERANZA. I Dirigenti Scolastici hanno accolto l’iniziativa pedagogica con entusiasmo.
Nella fase introduttiva e di presentazione dei lavori sono intervenuti:
– la Prof.ssa Francesca MALATACCA (Docente di PSICOLOGIA) che inoltre ha portato i saluti del Rettore Prof. Carlo Alberto GIUSTI;
– Prof.ssa Daniela SPERANZA (Docente e garante politiche disabilità V Municipalità Comune di Napoli);
– On. Catia POLIDORI, Coordinatrice Nazionale di Azzurro Donna;
– Prof.ssa Elisa SCAROINA (docente di Diritto penale);
– Dott.ssa Bo GUERRESCHI, Presidente e Fondatrice di “Bon’t Worry”, associazione contro la violenza;
Nella fase di simulazione del processo sulla violenza di genere sono intervenuti:
-Prof.ssa Maria Galasso (docente, posturologo-chinesiologo);
-Avv. Carmine FORESTE;
-Avv. Francesco PICCIRILLO;
-Avv. Matilde Pontillo;
– Vivian PEDATA studente del Liceo Enrico FERMI di Aversa;
– Adele RUSSO studente del Liceo Enrico FERMI di Aversa;
– Anna BOZZA studente del Liceo Giuseppe MAZZINI del Vomero.
L’ultima e terza fase del Workshop sono stati seguiti dalla Dott.ssa Bo GUERRESCHI e dalla Docente Dott.ssa Maria GALASSO.
Il fine ultimo di queste best practices, migliori pratiche, è proprio quello di realizzare, attraverso una condivisione empatica delle situazioni, una migliore percezione del Sé e della società in cui viviamo. Serve anche a comprendere che le forme di violenza di genere non sono solo quelle fisiche e sono rivolte a tutte le categorie svantaggiate. Anche verso i Disabili.
Come scriveva un’indimenticabile poetessa, relegata a lungo e ingiustamente in un manicomio:
“Siamo state amate e odiate,
adorate e rinnegate,
baciate e uccise,
solo perché donne.”
Alda MERINI
Arturo CAMPANILE
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