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Cinema

Fuori concorso al Festival Nazionale Videocortonettuno sabato 22 luglio Sottomess@ di Kassim Yassin Saleh

http://www.videocortonettuno.it/index.php

Videocorto Nettuno anno 22. Tre giorni di cinema, in pieno svolgimento fino a domenica 23 luglio.

“Nella città che purtroppo non possiede sale cinematografiche da almeno un decennio, continuare ad organizzare un festival del cinema è un atto necessario, nonostante un budget sempre più prossimo allo zero. Quest’anno sono 12 i film in concorso e ben 5 i libri   presentati alla Fraschetta Blues per il Salotto del festival.

Ad organizzare il tutto Elvio Calderoni e Giulia Bartoli, che presenteranno le serate di proiezioni alla Pro Loco, in riva al mare. A condurre il salotto Lucilla Colonna, regista e giornalista. Tra gli eventi fuori concorso spiccano L’APPELLO di Valerio Cicco, che tanto sta facendo parlare di sé in giro per i festival di tutta Italia,  alcune puntate della cliccatissima web serie TUTTE LE RAGAZZE CON UNA CERTA CULTURA..e sabato Sottomess@ web serie con la regia di kassim Yassin Saleh.

In giuria, tra gli altri, esponenti nomi del mondo del cinema come Carlo Cotti, Enrico Salimbeni, Francesca Antonelli, Graziano Diana, Ludovico Tersigni e molti molti altri. Tra gli eventi collaterali, oltre alla presentazione dei libri delle sorelle Malizia, di Paolo di Paolo, di Michela Monferrini, Tommaso Avati e Roberto Venturini, ampio spazio alla musica, con l’esibizione del coro Insiemecanto diretto da Fabrizio Vestri che colorerà di note la serata finale, il 23.

Tutti gli eventi  ad ingresso libero, il taglio del nastro, con Ludovico Tersigni (attore emergente SLAM, TUTTO PUO’ SUCCEDERE, L’ESTATE ADDOSSO tanto per fare qualche titolo) si svolge oggi venerdì 21 alla Fraschetta Blues per il primo dei tre salotti pomeridiani alle 18,30.

Pubblichiamo del regista di sottomess@ il servizio inserito nel numero di luglio di ecomagazine all’interno del mensile  l’eco del litorale

 

 

Breve storia di Kassim Yassin Saleh

Arrivato in Italia con un visto turistico, sognava il Canada, ma con la legge Martelli riuscì ad ottenere un lavoro nell’edilizia.

Come tutti coloro che hanno dentro la missione artistica, ben presto iniziò  a scalpitare per iniziare il cammino che ancora oggi sta percorrendo.

La sua vita professionale ebbe una svolta dall’interno del negozio di abbigliamento dove era riuscito a farsi assumere, un negozio situato nel centro di Roma , snodo di presenze di molte etnie . Infatti è nel negozio che un giorno una fotografa, che era alla ricerca di un testimonial afro per un suo servizio, lo vide e lo scelse.  Da lì in poi tutto fu in discesa…

Il suo paese d’origine è Gibuti, situato tra la Somalia e l’Etiopia, nel famoso Corno d’Africa e   si affaccia su uno specchio d’acqua tra i più belli del mondo.

Il suo paese, ex colonia francese, è da sempre nella storia il crocevia di moltissimi profughi e migranti alla ricerca di una vita migliore…

Immagino Kassim Yassin Saleh  bambino, nella sua terra all’interno di  una casa arredata etnicamente africana, con grandi tappeti,  che aveva una forte  immensità del suo sguardo e   che sorreggeva  sé stesso alla lunga gonna di colori vivaci della madre.

La madre la immagino molto bella, un corpo slanciato e lunghe gambe – che anche se coperte dalle stoffe – lasciano intravedere le forme (la gonna è  molto lunga  e  piena di colori vivaci con il suo velo a tinta unica che riprende uno dei colori della fantasia della  stessa gonna).

Mi piace “eleggere” questa donna del mio immaginario – e  tutte le altre  di origine africana che incontro per strada-  come rappresentanti dirette di una società matriarcale, una discendente delle tanto amate da me, Regine d’Africa.

Le Regine che hanno dominato i loro regni partendo  da Cleopatra, la Regina di Saba fino a tutte quelle di cui  non si ricordano i nomi.

Immagino questo bambino Kassim  che vuole raggiungere con lo sguardo e le dita il cielo e le stelle…

Ho questa visione di Kassim Yassin Saleh che dal suo Corno d’Africa già da piccolo sognava di viaggiare….

Ho letto interviste e comunicati su di lui, ho guardato le sue interpretazioni nei film nel ruolo di attore ed ho visto i suoi cortometraggi che trasmettono le emozioni sincere e vere che provava fin da bambino…

Kassim, un eterno ragazzo, anche se lui stesso si definisce “oramai un uomo”, destinato a comunicare attraverso la macchina da presa quelle essenze vitali di una vivibilità tra popoli, popoli formati da etnie, culture, religioni e colori della pelle diversa, che vogliono condividere attraverso i propri stati d’animo i tanti compositi aspetti delle loro provenienze.

Mi ha colpito quanto la sua realtà di musulmano praticante, sia ben riuscita attraverso l’ironia a far delineare importanti aspetti dei ruoli delle donne, e parlo di Sottomess@ (il corto), ma anche degli uomini, riferendomi a Said ( il film ) e dei popoli attraverso i protagonisti del mondo di domani in Idris  che ha come  protagonisti  bambini di diverse etnie.

Da circa venti anni in Italia, arrivatoci con un semplice visto turistico.

L’Italia inizialmente doveva essere solo una meta di passaggio per lui, ma invece la nostra penisola si è rivelata il ponte che gli ha permesso di realizzare i propri sogni, e soprattutto di trasmetterli, facendoli conoscere ad altri. Nel nostro sito on line troverete altri approfondimenti.

 

 

SOTTOMESS@, SERIE WEB

fuori concorso a Videocorto Nettuno fino a domenica 23 luglio.

Scritta da Enza Li Gioi, diretta da Kassin Yassin Saleh

Cast: Barbara Abbondanza, Annalisa Insardà, Alessandra Kre, Emanuele Parlati, Alessia Alciati,Antoinette Kapinga, Eleonora Manara, Mino Sferra, Luca Avallone, Diego Verdegiglio

 

 

La serie è nata nel 2016 dalla collaborazione con Enza Li Gioi (sceneggiatrice), su idea di Kassin Yassin Saleh. Sottomess@ vuole essere una commedia con sei donne protagoniste assolute della serie poiché “se fuori è il maschio che comanda, dentro casa è la donna. Mia madre metteva sotto mio padre, ve lo assicuro. Voi donne siete più intelligenti, più forti. Il mondo è delle donne di qualsiasi religione e colore di pelle siano”, confida il regista. Chiaramente il titolo è ironico poiché molti credono che le donne, non solo musulmane, siano sottomesse, ma questo è un cliché, uno stereotipo. Con l’attualità così pesante, centrata su terrorismo e violenze degli estremisti, Kassim voleva un po’ di leggerezza, voleva far riflettere ridendo, senza offendere nessuna delle tre religioni. “Poi io sono di Gibuti, sono musulmano ma non so neanche leggere il Corano!”, ironizza il regista.

Enza Li Gioi

“Ho il vizio incoercibile e irrefrenabile della scrittura. Vizio contratto fin da piccola, fin da quando cioè le storie hanno incominciato a invadermi il cervello procurandomi emicranie e strane febbriciattole che ancora perdurano e non passano finché non prendo una penna in mano (eh sì, scrivo ancora così e poi riscrivo al computer) e non incomincio a buttare giù il racconto che mi assilla in una frenetica e forsennata detumescenza creativa. E anche dopo i personaggi creati dalla mia fantasia continuano a vivermi dentro come se esistessero davvero e persino i luoghi in cui si svolgono gli eventi descritti nelle mie storie mi fanno saltare un battito del cuore ogni volta che ci passo davanti o li attraverso a piedi, in macchina, in autobus, in treno”. Enza Li Gioi è nata a Gorizia. Seguendo la sua naturale inclinazione espressa nell’amore profuso verso la letteratura crea la rivista Lettere – Il Mensile dell’Italia che Scrive – della quale è responsabile e redattrice; in un secondo momento in qualità di direttore marketing, cura eventi speciali per la rivista teatrale Primafila, diviene Creative Director in un’agenzia pubblicitaria ed è stata PR per l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato tra il 1996 e il 1999. Nello stesso periodo si trasferisce a Roma dove ha fondato nel 1999 dalle ceneri dell’omonimo magazine, il Lettere Caffè, un caffè letterario di nuova generazione che gestisce assieme a sua figlia Costanza Dragotta ospitando artisti, musicisti, scrittori e poeti. Ha scritto e pubblicato 4 romanzi (Civico 38, Amici di Penna, Il Posto dei Palloncini, La Camera dopo il Garage) e svariate opere teatrali tra cui A Chi Gioverebbe?, Soap Operetta, Clair de Lune, La visita, La cura miracolosa e Emma B. Oltre ad essere interprete di alcuni suoi spettacoli ha anche recitato in SS e Parole dal cielo di M.E. Masetti Zannini e in Respiro, diretto da Luca Olivieri. Tiene un blog di racconti (www.enzaligioi.net) e scrive sceneggiature cinematografiche tra cui la serie Sottomess@ e il cortometraggio 21 Insonnia, girato ad inizio 2017.

 

Sottomess@ è stata concepita come una serie web di 13 puntate da dieci minuti. L’intento è stato fin dall’inizio quello di ribaltare in modo ironico il ruolo subalterno della donna che ancora sopravvive in molti settori della vita, anche nella società occidentale, scegliendo di partire proprio dalla cosiddetta sottomissione delle donne islamiche e in modo particolare delle convertite cristiane all’Islam, fenomeno in crescita anche nel nostro paese. La domanda è: sono veramente sottomesse le donne? E quelle islamiche in particolare? Sottomess@ è un omaggio alle donne in un momento in cui non si contano le violenze, le umiliazioni, le offese (come nel recente caso delle atlete ‘cicciottelle’) per non parlare dei femminicidi.

La puntata pilota presenta tutti i protagonisti della serie evidenziando le loro caratteristiche che saranno ribadite in un crescendo comico a ogni puntata di fronte a un nuovo fatto drammaturgico che vedrà sempre le donne come protagoniste vincenti.

In un Internet Point a Trastevere a Roma quattro donne stanno di fronte ai computer. Le due islamiche con il velo sono in video chiamata, intente a convertire altre donne all’Islam e a raccogliere fondi per una Casa delle Convertite in cui sia possibile parlare assieme dei problemi inerenti alla loro scelta religiosa che le isola e le allontana anche dalla loro famiglia di origine. Il poster della loro iniziativa è appesa al muro del locale e rappresenta una donna velata che strizza maliziosamente un occhio.

Le altre due donne sono una suora cattolica che guarda ossessivamente dei maiali portati al macello e piange sconsolatamente, avendone amato moltissimo uno da piccola prima che venisse macellato, e una giovane e attraente ragazza che liquida uomini in videochiamata e mangia provocatoriamente panini di pane arabo imbottiti di porchetta. A queste va aggiunta la proprietaria del locale, un’africana immigrata e un’aggressiva e reazionaria giornalista anti-islamica.

Per qualche motivo questo eterogeno gruppo di donne è destinato a trovare un terreno comune, a istaurare un clima di complicità e a distinguersi individualmente nel corso delle puntate con delle azioni vincenti, mostrando intelligenza e competenza anche in settori squisitamente maschili, nel totale sconcerto e disappunto degli uomini, tra cui un vigile urbano corrotto che ricatta la proprietaria dell’Internet Point con una minaccia di chiusura; un avvocato fallito e male in arnese che cerca invano clienti da tutelare; un commerciante israelita donnaiolo e il giovane e attraente marito di una delle due islamiche che, contravvenendo alla sua fede, ha il vizio del gioco.

 

 

La prima puntata pilota è già stata realizzata mentre la sceneggiatura delle altre nove è pronta. La trama della prima puntata consiste nella presentazione dei personaggi principali e dei tre motivi conduttori della serie:

  • realizzare una casa di Convertite italiane all’Islam,
  • promuovere una gara di conversioni all’Islam con scommesse da parte di un vigile urbano,
  • salvare l’Internet Point minacciato da chiusura.

 

 

 

Breve intervista a Kassim da Eco Magazine da L’eco del litorale di luglio

  • Kassim quando hai avuto la certezza che lasciando Gibuti avresti trovato la tua strada?

In realtà, non avevo questa certezza,  e con sincerità,  non so se ho trovato la mia strada,  posso dire solo che cerco di fare ciò  che amo di più : raccontare storie di carattere umano. Lasciavo la mia famiglia, la mia terra – che considero la più bella del mondo- per trovare la mia fortuna e dare una mano alla mia famiglia.

 

  • Raccontaci il tuo primo giorno in Italia, le tue sensazioni, le tue visioni…La mia prima sensazione era di assoluto spaesamento, non conoscevo nessuno, non parlavo la lingua e avevo pochi soldi in tasca!  Quando ci ripenso mi chiedo davvero chi mi abbia dato la forza di affrontare quella nuova difficile vita che si presentava, ma sapevo che le preghiere della mia famiglia e  le mie mi  avrebbero accompagnato ogni momento, dovevo solo andare avanti. La nota ironica è che quando sono atterrato pensavo di essere stato in qualche modo rimpatriato per via del caldo insopportabile paragonabile a quello del mio paese Gibuti.

 

  • C’è in Italia una persona che ti ha dato la grande motivazione di rimanere e non di non partire più per il Canada?La questione è che il Canada in quegli anni offriva solo un certo numero di visti agli immigrati africani ed io non rientrai. Quindi la decisione di non partire non fu presa deliberatamente, fu un dato di fatto e fui costretto a rimanere in Italia . Non ci fu una persona in particolare, ma diciamo che giorno dopo giorno cominciavo ad aprirmi a questa vita in un paese nuovo e grazie alla mia positività, allegria e al mio “non piangermi addosso “ pian piano la gente ,nonostante io fossi straniero, ha cominciato a fidarsi di me.

 

  • Hai dichiarato che ami il neorealismo cinematografico italiano ..come pensi di svilupparlo nelle tue opere?Mi piace il cinema neorealistico italiano soprattutto quello di Pier Paolo Pasolini. Voglio poter raccontare il neorealismo dei giorni nostri, che come quello di allora, è dettato dalla conseguenza di una crisi generale che stiamo vivendo, ma con la differenza che oggi il mondo è sempre più popolato da razze diverse che tentano di convivere tra di loro, con gli ultimi che restano sempre più ultimi, ma con la possibilità di un futuro riscatto.

 

  • Le religioni sono sempre molto presenti nei tuoi film, come pensi di poter mantenere gli equilibri dei telespettatori e della critica inserendole nei soggetti?Dividere il mondo fra noi e gli altri, i ‘nemici’, creano paure e creano una giustificazione ingannevole per l’aggressione e la guerra. I registi possono attraverso le loro macchine da presa catturare le qualità umane condivise da chiunque e abbattere gli stereotipi su nazionalità e religioni. Creano empatia tra noi e gli altri, quell’empatia che oggi ci serve più che mai” queste sono le parole del regista iraniano Asghar Farhadi, già vincitore dell’Oscar nel 2012, il cui film Il cliente ha vinto l’Oscar come  miglior film straniero , parole  che io condivido pienamente. Ma sono consapevole che sia tra i telespettatori e i critici,  troverò sempre qualcuno che non sarà d’accordo, ma questo succede per ogni argomento che divide e crea dibattiti.
  • Nadia Cantelli

IL CONCORSO
I dodici film in competizione di quest’anno sono titoli che stanno girando i festival della penisola, raccogliendo onori, premi ed applausi. Non mancano gli habituée della competizione come Paolo Budassi (SENZA OCCHI MANI E BOCCA) e Alessandro Porzio (MATTIA SA VOLARE), ma la maggior parte dei titoli è caratterizzata da nomi per la prima volta a Nettuno, due dei quali stranieri (EVVIVA L’ARTE e CIRILO). Bello il ritorno in concorso dell’attrice regista Valentina Tomada con DO UT DES, mentre per tutti gli altri sarà una sorta di battesimo in riva al mare. Sguardi corrosivi e grotteschi (RATZINGER VUOLE TORNARE) si alternano a visioni pittoriche (POLIS NEA, A GIRL LIKE YOU) fino a tinte più marcate in senso drammatico (NUMERO 10). Presente, come da tradizione, anche la commedia con NO SMOKING, LA CONDANNA DELL’ESSERE e CONOSCE QUALCUNO? Si annuncia, insomma, una gara coi fiocchi!

 

LA LISTA DEI CORTI FINALISTI EDIZIONE 2017

 

VENERDI 21 LUGLIO
Ore 21.00
Stabilimento Pro Loco – Via A. Gramsci n. 17, Nettuno
NO SMOKING – MICHELANGELO DI PIERRO
MATTIA SA VOLARE – ALESSANDRO PORZIO
CONOSCE QUALCUNO? – DANIEL BONDI
CIRILO – RUBEN SAINZ
A GIRL LIKE YOU – M. LOI E G. MANGIASCIUTTI
DO UT DES – VALENTINA TOMADAFUORI CONCORSO:
L’APPELLO – VALERIO CICCO
SABATO 22 LUGLIO
Ore 21.00
Stabilimento Pro Loco – Via A. Gramsci n. 17, Nettuno
LA CONDANNA DELL’ESSERE – ADRIANO MORELLI
SENZA OCCHI, MANI E BOCCA – PAOLO BUDASSI
RATZINGER VUOLE TORNARE – VALERIO VESTOSO
POLIS NEA – PIERLUIGI FERRANDINI
EVVIVA L’ARTE – PAVEL CICHONSCKI
NUMERO 10 – PATRIZIO TRECCAFUORI CONCORSO (WEB SERIES):
TUTTE LE RAGAZZE CON UNA CERTA CULTURA
ROBERTO VENTURINIFUORI CONCORSO:
SOTTOMESSA – KASSIM YASSIN SALEH
DOMENICA 23 LUGLIO
Ore 21.00
Stabilimento Pro Loco – Via A. Gramsci n. 17, Nettuno
FUORI CONCORSO (WEB SERIES):
TUTTE LE RAGAZZE CON UNA CERTA CULTURA
ROBERTO VENTURINI
PROIEZIONE DEI SEI CORTI FINALISTI
PREMIAZIONI

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NADIA CANTELLI

nadiacantelli

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