La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso del Procuratore della Repubblica di Torino e del Procuratore Generale della Corte di Appello di Torino. Entrambi avevano impugnato la sentenza con la quale il GUP del Tribunale di Torino, che aveva spacchettato il processo in quattro tronconi e modificato l’accusa da omicidio volontario ad omicidio colposo.
Il Procuratore della Repubblica di Torino e il Procuratore Generale presso la Corte di Appello di Torino miravano ad ottenere l’annullamento dei provvedimenti del GUP. Così ottenendo che il procedimento proseguisse per il reato di omicidio volontario. Piuttosto che per il reato di omicidio colposo.
La modifica del capo di imputazione era stata accompagnata dalla prescrizione per quasi tutti i casi. Ad ogni modo l’azione penale prosegue dunque per l’ipotesi di omicidio colposo a carico dell’ex amministratore dell’Eternit, Dott. Stephan Schmidheiny.
I quattro tronconi, residuati dallo spacchettamento del processo Eternit bis, sono in fasi diverse.
Presso il Tribunale di Napoli sono nella fase delle indagini preliminari, presso il Tribunale di Torino il processo è nella fase dibattimentale, con prossima udienza il 19.12.2017, e quindi l’impegno delle vittime per avere giustizia prosegue, presso le altre sedi i procedimenti sono in indagine.
Inoltre, poiché giorno per giorno ci sono altri casi di insorgenza di malattie da amianto, con decessi, tra i pochi ex dipendenti Eternit, ancora in vita, e tra i loro familiari. Inoltre, come è noto, sono colpite anche le mogli delle vittime, che lavavano le tute da lavoro contaminate. Prima di tutto occore specificare che anche coloro che abitavano nei dintorni degli stabilimenti Eternit hanno respirato le polveri di amianto. Per questa ragione continueremo a depositare istanza di giustizia ai diversi uffici del PM.
“Conoscendo le carte processuali, non posso condividere il giudizio della Suprema Corte. La dichiarazione di inammissibilità dei due ricorsi, richiesta dal Procuratore Generale presso la Cassazione, mi lascia supporre che la Corte Suprema abbia accolto la sua tesi secondo la quale il Procuratore della Repubblica di Torino e il Procuratore Generale presso la Corte di Appello di Torino, avessero trascurato di indicare in modo specifico i motivi che sostenevano la richiesta di riformare la sentenza del GUP che aveva modificato l’imputazione da omicidio volontario a omicidio colposo.
I due ricorsi, a nostro avviso, erano stati correttamente formulati e motivati, ed erano fondati. La decisione di inammissibilità ci sembra essere stata assunta nel rito e non nel merito. Attendiamo le motivazioni. Ricorreremo alla Corte Europea per i Diritti dell’Uomo per mancata tutela dello Stato Italiano nei confronti delle vittime. Il giudizio prosegue”, dichiara l’Avv. Ezio Bonanni, legale di parte civile nel procedimento e presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto.
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