“Scusate il ritardo. E stato opportuno attendere, osservare e ascoltare tutte le valutazioni delle case demoscopiche che si sono confrontate. Sicuramente il dato è che c’è stata da parte di tutti noi una straordinaria incredibile rimonta nel voto. La differenza elettorale tra il voto politico e quello delle regionali oscilla in forbice tra 250 e 300 mila voti. Per la prima volta i cittadini del Lazio hanno confermato il loro presidente”. Nicola Zingaretti, accolto dall’ovazione dei suoi sostenitori, riuniti in piazza di Pietra, al Tempio di Adriano, rompe gli indugi e annuncia la vittoria del centrosinistra alla Regione Lazio. Da quando è stata introdotta l’elezione diretta del Presidente della Regione Lazio, Zingaretti è il primo governatore che riesce ad essere rieletto per un secondo mandato.
“Ragazzi abbiamo perso, però abbiamo avuto un grande risultato” è il suo commento. “Faccio gli auguri a Zingaretti perché governi bene, non come questi anni. La nostra Regione merita di più e deve essere governata in modo più dignitoso”.
Una vittoria incredibile, in controtendenza rispetto al dato nazionale, dove il centrosinistra è stato travolto dalla galoppata dei cinquestelle e dal gioco di squadra prodotto dalla coalizione di centrodestra. Nel Lazio, invece, le cose sono andate diversamente e certo un ruolo decisivo lo ha giocato anche l’outsider Sergio Pirozzi, che si è proposto con la sua lista civica dello Scarpone con una candidatura indipendente che non è stata gradita al centrodestra.
“Ora si apre una fase al servizio del Lazio per ricostruire la speranza – ha affermato Zingaretti – che è l’opposto dell’odio, della divisione, dell’egoismo, del capro espiatorio, del cavalcare le paure dei cittadini. Una nuova fase importante per rigenerare il centrosinistra. E’ il tempo della rigenerazione. Il voto di ieri è importante perché è avvenuto nello stesso giorno della più devastante sconfitta per le forze del centrosinistra della storia della Repubblica. E’ un voto totalmente in controtendenza, che segna che siamo vivi, vitali e vittoriosi. Da questo mi muoverò”.
Poi ha concluso: “L’italia sta vivendo un momento difficile della sua vita democratica. Non so se vive la prima la seconda o la terza repubblica, ma so che noi ci saremo difendendo la Costituzione forti delle nostre idee e valori a testa alta”.
Ma in Consiglio regionale il governatore non avrà il sostegno di Parisi, secondo il quale “Zingaretti si deve assumere le responsabilità e noi non condividiamo nulla del suo programma. E’ giusto che trovi la sua maggioranza nella sua coalizione”.
(A.D.A.)
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