SZCZESNY 5,5 Non ho capito un suo intervento simil foca da circo a terra. Una scivolata? Comunque si becca due reti nelle uniche vere conclusioni e resto…mancia. Incolpevole sulle reti, ma…nulla di più.
CUADRADO 7 Et voilà (per via dei francesi avversari) e Vinavil risorge. Per una sera rivedo il regista occulto dei bei tempi, quasi che la Champions lo rianimasse. Gli riescono pure le finte e soprattutto incorna al bacio un servizio in tuffo a servire Bonny per il pareggio. Se riuscisse a fermare anche Nuno Mendes, sarebbe da premio Oscar. Partita ai livelli di altri tempi: in chiave Inter è una buona notizia. (BARRENECHEA S.V. Fa rima con Goicoechea,)
BONUCCI 6,5 Non fa guasti in difesa, anche se con lui in campo, la porta intonsa è un miraggio, ma per puro caso eh! Ha il grande merito di salire su una situazione inattiva e di credere che la palla possa arrivare dove in effetti arriva. E fa 1 a 1.
GATTI 6 Mi è sufficiente il recupero su Mbappè in scivolata e conseguente liberazione in fallo laterale, per considerarlo protagonista positivo della serata. Non soccombe mai nei duelli rusticani, anche se non sempre li vince. Ma non si ritrae a prescindere. Della serie: se in 2 anni si passa dalla Lega Pro alla Champions League, qualcosa vuole pur dire.
ALEX SANDRO 6,5 La versione attuale di un Sandro più dentro il campo, come raccordo tra i compagni di centrocampo, dite quel che volete, a me piace assai. Palloni buttati via praticamente nessuno, sostegno all’azione costante, buona visione di gioco. In difesa se la cava contro avversari veloci il doppio.
FAGIOLI 6 Si vede che il ragazzo fatica. Non gli manca la personalità , ma di fronte ha una delle squadre più tecniche e veloci del lotto e là dove lo vuole il mister si va giù di scimitarra. Peccato che l’arma più consona a “Fagiolino” sia il fioretto. Lotta, questo sì (BARBIERI S.V. Non si dica che Allegri è contro i giovani: ora li sforna come le “biòve” della vecchia Torino)
LOCATELLI 6,5 In mezzo ad una nidiata di giovincelli è ancora capace di far valere il pedigree. Cuce e ricuce le trame della terra di mezzo con pazienza ed assiduità, salvo andare in crisi netta accerchiato da 3 parigini e servito malissimo da Rabiot. La frittata è cucinata dal “cuoco” Mbappè. Unica pecca di una partita di spessore (SOULE’ S.V. Tanto rumore per nulla)
RABIOT 6,5 Corse a perdifiato, contrasti a muso duro, chiusure sontuose. Peccato quel passaggio di esterno sinistro a Locatelli in mezzo al “casino”. Se ci fosse qualcuno in area del P.S.G. su una sua iniziativa da urlo, forse staremmo parlando di un ottimo pareggio. Non demerita e non demorde: è l’Adrien delle ultime uscite, concreto, continuo, concentrato. Che senta odore di rinnovo?
KOSTIC 6 Per l’impegno e la dedizione. Per la verità nella prima frazione tutti i pericoli per il P.S.G. vengono dalle sue folate, anche perché giunge spesso in profondità ad impensierire Sergio Ramos e compagnia bella. Galtier se ne accorge e nella ripresa dalla parte destra della difesa parigina stazionano stabilmente 2 giocatori che impediscono a Kostic di scendere per fare sfracelli. I suoi traversoni sembrano traccianti in quel deserto che è l’attacco juventino, ma non ne può fare a meno, come è giusto che sia.
MIRETTI 5,5 E poi vai a spiegare che ormai fa parte dei titolari e che quindi da lui non ci si aspetta solo un paio di tiri sbilenchi, anzi tre o il caracollre a a spasso per il campo senza mai avere un’illuminazione e che va trattato alla stregua di tutti i compagni famosi… Ecco, non lo spiego, ma per la sufficienza, ci vediamo la prossima volta. Per lo meno abbiamo capito che non ha la vocazione del trequartista e si spera che lo capisca chi ha in mano le sorti della Juve. (CHIESA 6 Sono lunghi 10 mesi, mannaggia quanto sono interminabili… Quindi basta un tentativo di “dritto per dritto” o una finta a rientrare e liberare il destro che il coro “Chiesa, Chiesa, Chiesa…” nasce spontaneo. Quanto ha bisogno di lui la squadra e, mi sia concesso, anche i tifosi. Bentornato, Federico!)
MILIK 5 Non per colpa sua. O forse sì? Sta di fatto che si immagina il pallone, più che vederlo. E non ostante il numero ristretto di palle giocate, riceve il cartellino giallo per un normale fallo di gioco nel cerchio di centrocampo. La domanda nasce spontanea: se un arbitro è tecnicamente scarso, inverte facilmente le decisioni o fischia a senso unico, fiutando l’aria di sceicchi e petrodollari. Ciò che fa Del Cerro Grande per tutto l’incontro. Nel frattempo Milik non vede biglia.
ALLEGRI 6 Ha a disposizione un’armata Brancaleone che Monicelli gli avrebbe sicuramente invidiato. Eppure la truppa gioca come soltanto nel primo tempo contro la Roma. A viso aperto, prendendosi dei rischi come è logico che sia, ma con la consapevolezza che ribattendo colpo su colpo e giocando altissimi, si contrasti il P.S.G. con maggiore costrutto. A tratti lo Stadium applaude a scena aperta, cosa rara in questo periodo. Qualche trama di gioco appare anche di ottima fattura, al netto di ciofeche sparse per il campo, tipo passaggi molli e una certa costante staticità nello sviluppo dell’azione. C’è insomma una Juve in campo che potrebbe crescere a vista d’occhio, creando notevoli problemi alla concorrenza. Per il momento registro che le tristi esibizioni di un mesa fa sono sparite, come la fragilità mentale che ha causato guasti assoluti. La luce in fondo al tunnel si chiama Chiesa e con lui le speranze del popolo juventino si basano su solide fondamenta. Se deve essere Europa League, Europa League sia. Non nascondo che avrei preferito evitarla, ma così ha voluto il campo e la decisione è irrevocabile. La squadra disputa una gara gagliarda, pur sconfitta. A tratti ci si riappropria del gioco e dello spettacolo. Per cui, il titolo “…felici e perdenti” cade a pennello. Vengono però in mente le serate tristi e imbarazzanti ed è lecito chiedersi che se si fosse sempre giocato come al cospetto del P.S.G., forse si racconterebbe un’altra storia. Magari un po’ più critici circa lo spettacolo, ma con molti più punti in saccoccia.