“Il ritratto di Dorian Gray”
é
un romanzo di Oscar Wilde scritto nel 1891 e rappr
esenta le sue teorie
su una vita di bellezza e piacere come suprema form
a d’arte. L’autore Oscar Wilde ( Dublino1854 –
Parigi 1900 ) fu romanziere, drammaturgo, poeta e s
aggista irlandese, teorico dell’estetismo ed
esponente pi
ù
rappresentativo del decadentismo inglese. Una prof
essione di fede che Wilde tende
a fare propria e a perseguire nell’ arco della sua
intera vita sia attraverso la sua produzione
artistica decisamente anti- vittoriana e anti-confo
rmista sprezzante del buonsenso e dei canoni
della morale borghese. La sua condotta dissoluta lo
porter
à
alla prigionia dove comporr
à
due delle
sue opere pi
ù
importanti quali “De Profundis” e “La ballata de
l carcere di Reading”. Il romanzo
è
ambientato nella Londra vittoriana del XIX secolo,
che all’epoca era pervasa da una mentalit
à
tipicamente borghese. Narra di un giovane, Dorian G
ray, che arriver
à
a fare della sua bellezza un
rito insano. Egli inizia a rendersi conto del privi
legio del suo fascino quando Basil Hallward, pittor
e
suo amico, gli regala un ritratto che lo riproduce
nel pieno della giovent
ù
. Lord Henry Wotton avr
à
un ruolo decisivo nella vita di Dorian, che conosce
proprio presso Hallward: infatti, con i suoi
discorsi estremamente articolati, cattura l
’
attenzione del ragazzo. Infatti Dorian, dopo un lun
go
discorso con Lord Wotton, comincia a guardare alla
giovinezza come a qualcosa di veramente
importante. Ci
ò
lo porter
à
a stipulare quella sorta di “patto col demonio”, g
razie al quale rimarr
à
eternamente giovane e bello, mentre il quadro mostr
er
à
i segni della decadenza fisica e della
corruzione morale del personaggio. Dopo una storia
d
’
amore con un
’
attrice di teatro di nome Sybil
Vane, terminata col suicidio della ragazza, Dorian,
vedendo che la sua figura nel quadro invecchia
ed assume spaventose smorfie tutte le volte che egl
i commette un atto feroce e ingiusto, come se
fosse la rappresentazione della sua coscienza, nasc
onde il quadro in soffitta e si d
à
ad una vita
all’insegna del piacere, sicuro che il quadro patir
à
le miserie della sorte al posto suo. Non riveler
à
a
nessuno l’esistenza del quadro, fuorch
é
a Hallward, che poi uccider
à
in preda alla follia. Ogni
tanto, per
ò
, si reca segretamente nella soffitta per controlla
re e schernire il suo ritratto che
invecchia giorno dopo giorno, ma che gli crea anche
tanti rimorsi e timori finch
é
, stanco del peso
che il ritratto gli fa sentire, lacera il quadro co
n lo stesso coltello con cui aveva ucciso Hallward.
I
suoi servi lo troveranno morto con un pugnale confi
ccato nel cuore, irriconoscibile e precocemente
avvizzito, ai piedi del ritratto, ritornato meravig
liosamente giovane e bello, che egli stesso aveva
accoltellato. Questo
è
ci
ò
che viene rappresentato nel romanzo, sebbene con u
n epilogo
drammatico, cos
ì
come drammatico fu l
’
epilogo della vita di Wilde. Il suo genio fu quello
di scrivere
un romanzo di folklore inserendovi la sua dottrina
estetica e la sua teoria secondo la quale il
piacere, la giovent
ù
e la bellezza sono gli unici scopi nella vita, e l
a vita stessa sia la pi
ù
grande
opera d
’
arte. Il finale ci mostra per
ò
, alquanto profeticamente, come una vita fatta di p
iaceri ed
eccessi abbia sempre un prezzo da pagare. Un vero c
apolavoro.