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Regione Lazio

IL DIAVOLO E L’ACQUA SANTA

 

Ma chi è il diavolo, se non quello che si esprime attraverso ogni tipo di conflitto e mera speculazione ? L’acqua santa purtroppo è quella che oggi manca nel senso sia fisico che metaforico, anche perché al razionamento degli sciacquoni nella Città Eterna, il Vaticano ha risposto stoppando i getti dalle fontane di Piazza S. Pietro. Aveva ragioni da vendere, perché se ne intendeva, il generale Dwight David “Ike” Eisenhower , storico stratega dello sbarco in Normandia e poi Presidente degli Stati Uniti dal 1953 , che nel suo discorso di fine mandato, nel 1961, mise in guardia gli USA e il mondo dall’industria delle armi, perché chi le fabbrica ha continuo bisogno di guerre, tanto quanto chi ne ripara i danni. Ecco perché è improbabile che qualcuno riesca nella impresa di pacificare il pianeta con l’impiego degli eserciti e tanto meno con la diplomazia, finché saranno proprio gli eserciti a segnare la linea di demarcazione tra la pace difficile e la guerra facile. Per forze armate possiamo intendere anche chi ha il potere di decidere con un si o con un no il futuro di una comunità, di un territorio, della sorte delle singole persone. Se questa è una possibile rappresentazione del diavolo, allora l’acqua santa è quella del Consiglio di Stato che ha dato il via libera al Parco Archeologico del Colosseo, piuttosto che il quinto titolo iridato delle donne italiane che tirano di fioretto,  mentre altre emissioni sulfuree sono state quelle che hanno impedito nel tempo debito di tentare di salvare la vita al piccolo Charlie Gard, vittima comunque di opalescenze tribunalizie, mentre un rogo satanico ha minacciato davvero da vicino lo stabilimento FIAT a Termoli. Sapete come la penso ? E’ possibile che il solito automobilista fumatore maleducato o il piromane malato, piuttosto che il criminale organizzato di turno diano fuoco alle sterpaglie, con conseguenze apocalittiche, ma è pur vero che la vegetazione e il pattume sono ovunque è fuori controllo e questo implica la corresponsabilità di chi non può non prevedere che questo accada e quanto meno non all’erta le possibili vittime di tanto scontato rischio, almeno con l’antica formula dell’ognun per se e Dio per tutti. Chiunque può farsene una idea, come del resto capita con le dispersioni d’acqua, piuttosto che con la riduzione degli invasi sotto ogni ragionevole limite. Se tutti gli addetti facessero veramente il proprio mestiere, queste catastrofi annunciate non sarebbero possibili, invece, niente manutenzioni, niente prevenzione. Ancora acqua santa con taglio ai vitalizi dei parlamentari, ma altro potente segnale da Belzebù con liquidazioni faraoniche ai manager privati e di stato e infine la manifesta rassegnazione di fronte al fenomeno della transumanza attraverso il tratturo libico.

Ruggero Alcanterini

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