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Attualità

Dalla ruzzola alla morra: i giochi storici della città di Roma

Roma è una città ricca di storia, cultura e usanze, non c’è neanche bisogno di dirlo. Attraverso di essa sono passati millenni di evoluzione della società, lasciando in eredità all’intera umanità opere di grande importanza come ponti, strade, palazzi nobiliari, opere d’arte, ma anche opere letterarie e tanto altro. E soprattutto gli scritti e le opere d’arte ci hanno fatto capire come duemila anni fa questo incredibile popolo fosse per certi aspetti molto simile a noi, lavorando tutto il giorno ma dedicando parte della giornata anche allo svago e al divertimento con dei giochi tipici dell’area, arrivati fino ai giorni nostri e ancora oggi praticati e diffusi in tutta Roma.

Carte

Erano certamente diverse, più spartane ed essenziali nell’aspetto ma il divertimento era lo stesso. I giochi di carte erano tra i più diffusi all’epoca, in fondo bastava un tavolino e dei giocatori appassionati per divertirsi per ore e a volte tirare su qualche soldo. Si giocava a giochi come zecchinetta, bassetta, faraone, caffo, trenta quaranta. Giochi che oggi non esistono più o si sono trasformati in giochi come scopa e briscola. Ovviamente oggi viviamo in un’epoca davvero diversa da quella delle osterie. Se è vero che la tradizione delle carte da gioco è rimasta intatta, mentre quella relativa ad altri giochi non esiste più, è anche vero che la fruizione e i giochi da farsi con le carte sono radicalmente mutati. Ai tempi di Internet essi sono online e giocabili attraverso piattaforme virtuali. Ma come può dimostrare bene una guida sul bonus snai codice, i giochi mainstream di tali siti, oltre a slot machine e roulette, sono diventati il poker o blackjack, più che la scopa, la briscola o le discipline regionali.

Ruzzola

Un altro gioco tipico era la ruzzola, che non richiedeva carte da gioco ma spazi aperti. Scopo del gioco infatti era quello di lanciare il più lontano possibile un disco di legno legato ad una corda e farlo “ruzzolare” giù per una strada. Un gioco semplice dove però era richiesta forza nelle braccia, un buon movimento di polso e precisione nel tiro. Poteva essere giocato “a squadre” o tra singoli, individuando un punto di arrivo oppure ponendosi l’obiettivo di lanciare il disco più lontano possibile. Un gioco che appassiona ancora oggi tantissimi giocatori ed è riconosciuto dalle federazioni italiane e internazionali di sport tradizionali, tanto che si organizzano vivacissimi campionati di Ruzzola, a suon di lanci.

Morra

Tra gli altri giochi di antica tradizione ma praticati ancora oggi non si può non citare la morra, un gioco molto in voga in tante regioni italiane perché porta con sé le caratteristiche di essere estremamente agonistico, con i giocatori che devono essere veloci nel ragionamento e nel calcolo, aggressivi al punto giusto, scaltri e con i riflessi pronti. Per giocare alla morra non serve nessuno strumento particolare: solo le proprie mani e intelligenza. Generalmente si gioca in tanti che si mettono in cerchio giocando uno contro uno. Un giocatore inizia a “lanciare” dei numeri contro un altro giocatore indicandoli entrambi con le dita di una mano. Tutti e due i giocatori devono dunque indovinarne la somma. Quindi i due giocatori allungano il braccio, indicano i numeri con le dita, o il pugno per indicare zero, e urlano un numero da 2 a 10, cioè la morra. A questo punto, che dura una frazione di secondo, chi indovina la somma conquista il punto e mantiene la mano, passando all’avversario successivo.

 

Bocce

Questo gioco nel corso dei secoli non ha fatto altro che evolversi nelle regole e nel format, fino a diventare disciplina sportiva riconosciuta a livello internazionale, con tanto di federazioni, squadre e campionati mondiali, con i giocatori e i campioni di questo sport talvolta celebrati anche dalle Istituzioni. Per giocare alle bocce serve poco, solo alcune palle costruite ad hoc, le bocce appunto. Scopo del gioco è avvicinare il più possibile la propria boccia al pallino lanciato sul terreno di gioco. L’abilità sta nel lanciare la boccia con una certa forza e imprimendo una certa traiettoria, colpendo anche la boccia dell’avversario per scacciarla via.

Fabrizio Gerolla

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Fabrizio Gerolla

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