Abitare in condominio non è sempre semplice, anche perché si ha a che fare con persone diverse fra loro. Del resto ognuno ha le proprie abitudini e può succedere che, anche senza volerlo, si provochino dei problemi ai vicini.
Le cause dei litigi condominiali sono le più disparate, ma, secondo un’indagine di Unipol Changes, il 29% delle persone che abita in condominio discute per il rumore, che può essere generato da un inquilino o in alcuni casi anche dai locali ai piani bassi degli edifici.
Per tenere sotto controllo le emissioni rumorose potrebbe venire incontro il regolamento, ma non sempre viene rispettato e quindi si incorre in diverbi che possono sfociare anche in contenziosi giudiziari.
Per evitare di arrivare a questo punto abbiamo realizzato un articolo su quali sono le regole per i rumori in condominio e come comportarsi in caso di schiamazzi.
Rumori in condominio: i limiti
La regola principe, che vale in qualsiasi condizione dei convivenza, è quella della buona condotta e del senso civico che aiuta a vivere serenamente in ogni contesto.
In condominio quindi sarebbe auspicabile evitare di produrre rumori fastidiosi negli orari notturni, durante i festivi o nelle ore che si potrebbero dedicare al riposo.
Ci sono però casi in cui il rumore è consentito fino a un certo punto proprio per questioni di leggi comunali. È il caso ad esempio della musica a tutto volume o per quanto riguarda i lavori edili, che si possono svolgere nell’arco della giornata previa autorizzazione dell’assemblea e devono essere sospesi nelle ore di silenzio stabilite o nei giorni festivi. Può essere concessa una deroga solo per casi di necessità previa autorizzazione da parte degli inquilini.
Se si vive però nelle zone della movida o in città dove i cantieri sono all’ordine del giorno, è difficile pensare di poter far rispettare al secondo gli orari e soprattutto di sopportare a lungo i rumori continui. Si può intervenire installando sistemi di isolamento come le finestre. Prima dell’acquisto si può consultare un’azienda specializzate per avere i consigli per scegliere dei buoni infissi antirumore, con l’obiettivo di ridurre l’inquinamento acustico e favorire il comfort abitativo.
Rumori in condominio: le ore di silenzio da rispettare
Non esiste una legge che sancisca quali sono gli orari in cui non si possono fare rumori. Ci sono però delle fasce protette in cui è meglio evitare schiamazzi o disturbare la quiete e sono tra le 13 e le 16 e dalle 21 alle 8 del mattino. Nel caso dei condomini però ogni edificio può decidere in maniera arbitraria mediante il regolamento di condominio.
Schiamazzi in condominio: il regolamento condominiale
Il regolamento condominiale , secondo l’articolo 1138 del Codice Civile, è obbligatorio per tutti gli edifici con almento 10 condomini e serve a disciplinare l’utilizzo delle aree comuni, la ripartizione delle spese, le indicazioni sul mantenimento del decoro e le modalità di amministrazione. All’inteno dello statuto si possono inserire anche le indicazioni per la gestione del rumore, stabilendo fasce orarie deputate al silenzio e anche quali tipi di rumori non sono ammessi. Se c’è bisogno di segnalare un mancato rispetto delle disposizioni in merito ai rumori, ci si può rivolgere all’amministratore e poi, se non si riesce a raggiungere un accordo, si procede con una decisione in assemblea. Chi infrange le regole, può essere soggetto a sanzioni e la legge prevede 800€ di multa per chi viene accusato di schiamazzi.
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