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Calcio

CI PIACE IL RISCHIO…JUVENTUS – MACCABI 3 a 1

SZCZESNY 5,5 Per lui è finita….3 PALI… e un’uscita da kamikaze folle e partita riaperta.

CUADRADO 6 Quanto è lontano il regista occulto di 2 anni fa. Ma l’esperienza è tanta e a qualcosa serve. (BONUCCI 5,5 David lo tratta come Golia sulla rete israeliana. Un lancio alla ‘n do cojo cojo e fine delle trasmissioni)

BREMER 5,5 Se la cava su Pierrot, piuttosto “lunaire” come insegna Schoemberg, ma va in crisi con Atzili che non riesce a brancare in nessun modo. E per fortuna che la buona sorte è dalla nostra parte, per una volta.

DANILO 6 Il tappabuchi per tutte le occasioni, prima in mezzo, poi a sinistra e un paio di volte uscente nel traffico palla al piede. Danilo, un nome una garanzia.

DE SCIGLIO 6 Un tempo giocato con sufficiente piglio. Profondo il suo palleggio con Kostic, quando la Juve sembra prendere il sopravvento alla fine del 1° tempo. Paga lui stavolta l’obolo a quella meretrice di Eupalla, ormai uno per gara offerto alla sua voracità di muscoli saltati. (ALEX SANDRO 6 Spezzone di partita di livello, nello stretto e nello spazio. Si fa ammonire perché difetta nella fase difensiva. Meglio soprassedere…)

PAREDES 4,5 Mi fa venire in mente Charlot: lui cerca la Titina… e Paredes siamo sicuri che sia entrato in campo? Ci si accorge di lui quando viene sostituito e per 2 palloni 2 toccati in mezzo al campo. Non doveva essere l’acquisto di qualità del centrocampo? Le certezze vacillano. (MIRETTI S.V. Tocca un pallone, che rispetto al predecessore, è un buon 50% delle giocate)

McKENNIE 5,5 Inconsistente come i sogni e arruffone come una massaia in confusione. Secondo tempo un pochettino meglio, ma complessivamente si capisce che se in mezzo non si filtra, si sa a chi rivolgersi.

RABIOT 6,5 Fa due reti, è vero: viva Adrien! Però tutte le palle mezze e mezze, corte o lofie, le veroniche senza costrutto (Ah già, sua mamma fa Veronica di nome…), essere il degno compare dell’americanino, tutto questo non conta in sede di valutazione? Detto ciò, fa gioco e movimento e riempie lo spazio della terra di mezzo. Da cui di evince il perché Allegri non se ne privi.

DI MARIA 8 Come promesso per ogni partita giocata. Stavolta però è proprio il voto che si merita: migliore in campo per distacco. Eccezion fatta per il telecronista di SKY che si impegna tutta la sera a dimostrare quanto sia aleatoria la ragione del capire di calcio per fare il giornalista sportivo. E’ troppo banale la battuta secondo la quale Madama riceve la benedizione…Di Maria, ma è carina e va citata. Gli assist sgorgano dai piedi di questo autentico fuoriclasse come l’acqua dai torèt nelle piazze di Torino. Meriterebbe che non solo Dusan ne approfittasse ed allora insegna ai vari scarponi compagni di squadra come si tira un corner e Rabiot ringrazia. E con Lui, tutti noi. Il biglietto è salato, ma Angel lo fa valere.

KOSTIC 5 Come Paredes, non pervenuto o quasi. Se sulla sua fascia fa bella figura De Sciglio, fino a quando sta in campo, significa che la prestazione di serata è opinabile assai. (LOCATELLI 6 Niente di trascendentale, ma rispetto al Paredes di serata e al sostituito, pare un giocatore plausibile. Prova anche il tiro da 800 metri, vedendo il portiere fuori porta, ma non è Quagliarella)

VLAHOVIC 7 La profondità della squadra. La voglia di andare a contendere i palloni in mezzo ai difensori in uscita. Approfitta dei palloni telecomandati da Di Maria per riproporsi dopo mesi nella versione più credibile: il divoratore di spazi aperti. Potrebbe segnarne qualcuno in più di 1, ma le difese future sono avvertite. (KEAN 4 Non ci capisce nulla e non riesce a fare nemmeno il semplice. Si mangia un goal fatto e pasticcia come solo lui sa fare)

ALLEGRI 5,5 Azzecca la formazione e gestisce bene la prima frazione della partita, laddove un piccolo peccato di presunzione può complicare le cose. La squadra va negli spogliatoi in vantaggio, raggiunge abbastanza presto il raddoppio che darebbe la tranquillità, vede mancare per un soffio la terza rete ed allora che cosa fa? Incomincia a pensare a sabato, alla trasferta di Milano, dando per acquisito il risultato che sta maturando. Errore grave, ma tanto grave. Rischia di mandare in vacca una gara in controllo e deve ringraziare i legni e la scarsa qualità degli avversari. Non si può vedere Kean al posto di Vlahovic, d’accordo preservare gli uomini, ma quando lo si fa lanciando un affronto al gioco del calcio, la matita segna in blu una sciocchezza megagalattica. Eh, no, mister, non si fa così… Che poi la gara abbia sancito l’inserimento della Juventus nella volata alla qualificazione, sarà il proseguo del girone a dirlo.

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Fabrizio Gerolla

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