(Adnkronos) – '''Il mio regno per un cavallo', diceva Re Riccardo III, tentando di sfuggire alla morte. Mi è venuta in mente questa frase quando la famiglia di Lavinia mi ha segnalato che alcuni protagonisti del processo hanno inteso divulgare l'importo del risarcimento del danno con dei commenti in calce al recente video del giornalista Andrea Scanzi, pubblicato sulla sua pagina Facebook". Così in una nota l'avvocato Cristina Spagnolo, legale della famiglia della piccola Lavinia Montebove che vive in stato vegetativo da oltre 5 anni dopo essere stata investita all'asilo nido che frequentava a Velletri, in provincia di Roma, nel 2018. A processo la maestra Francesca Rocca, imputata per lesioni gravissime, e l'investitrice Chiara Colonnelli. Il processo è ancora al primo grado. "Il risarcimento c'è stato, importante ma parziale – dice Spagnolo – e ogni singolo centesimo è destinato ad assicurare la sopravvivenza di Lavinia nel modo più dignitoso possibile. A carico della famiglia restano decine e decine di migliaia di euro l'anno, fuori da quello che la Asl corrisponde per l'assistenza quotidiana, con lo spettro di ulteriori tagli alla sanità e dell'aumento degli oneri che saranno a carico della famiglia per gli anni che verranno". ''Il risarcimento – aggiunge il legale – è stato corrisposto dall'assicurazione della macchina che ha investito Lavinia: il Giudice, all'esito del processo, dovrà decidere sulla differenza tra il danno subito da Lavinia e quello risarcito dall'assicurazione, ponendolo a carico della maestra se la condannerà. Tutte le somme percepite, di cui non si è mai fatto mistero, sono gestite dalla famiglia nell'interesse di Lavinia con la supervisione del giudice tutelare e la stessa sorte avranno le somme che eventualmente verranno poste a carico della maestra". "Fare riferimento all'importo di queste somme, come se fossero frutto di una vincita alla lotteria e segno della fortuna e non destinate alle necessità della piccola, è cinico e crudele a fronte del dramma che ha segnato Lavinia e la sua famiglia da quel maledetto 7 agosto 2018 – aggiunge Spagnolo – Come Re Riccardo, la famiglia di Lavinia baratterebbe ogni singolo centesimo per allontanare la sventura e far tornare Lavinia com'era, ma questo è solo un sogno. Più pragmaticamente, a Lavinia serviranno risorse per un tempo indeterminato e indeterminabile". "Nessun contributo, va ricordato, è stato offerto dalla persona a cui Lavinia era stata affidata il 7 agosto 2018, se non nella forma della 'simbolica' offerta risarcitoria di un euro – conclude – Non sta a me dire cosa questo simbolo intenda evocare, ma una cosa è certa: se anche il danno a Lavinia non sarà mai riparabile, non significa che i genitori non abbiano il diritto e il dovere di lottare per garantirle il miglior futuro possibile". —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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