“La prossima settimana Ama consegnerà al Comune il piano industriale e il suo presidente Daniele Pace, audito in commissione Ambiente, ha già messo le mani avanti: anche aumentando la raccolta porta a porta, sostiene Pace, la Tari non è scesa e non scenderà. Ma come è possibile ciò? In tutte le civili capitali d’Europa il porta a porta è un dato di fatto e, numeri alla mano, le bollette per la raccolta dei rifiuti sono decisamente più basse di quelle di Roma, che anzi vanta la tariffa più alta in Italia, non solo nel continente. Il dubbio allora si fa realtà concreta e ci porta a pensare che è proprio la classe dirigente capitolina a essere incapace e inadeguata: invece di continuare a blaterare di inceneritori – a proposito, Pace ha anche detto in Commissione che non si hanno notizie certe di un acquisto di terreni per realizzarlo – andrebbero incentivate con politiche serie e mirate tutte le forme di differenziazione di prossimità dei rifiuti, compreso il porta a porta. Politiche che come giunta Raggi nei primi anni della passata consiliatura avevamo cominciato a portare avanti con grandi risultati in alcuni Municipi della Capitale, prima che mani dolose incendiassero i Tmb Salario e di Rocca Cencia mandando in tilt tutto il sistema di raccolta. Come se ciò non bastasse, la raccolta differenziata è ferma, anzi arretra, Secondo la semestrale della municipalizzata, la differenziata è ferma al 45,9% nel primo semestre 2022, era al 46,1% nel primo semestre 2021.
Insomma, con buona Pace dei romani l’attuale amministrazione non è riuscita ancora a venirne a capo, nonostante i proclami elettorali e di maniera”.
Così in una nota il consigliere capitolino e vicepresidente della commissione Ambiente Daniele Diaco (M5S).