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XVII GIOCHI OLIMPICI – ROMA 1960 – IL DOVERE COMPIUTO (232a puntata) HOCKEY SU PRATO

– ALESSANDRO VANNINI ( Bologna 10 ottobre 1938 ) A 22 anni ha fatto parte della squadra azzurra nel ruolo di ala sinistra, classificandosi al 13° posto, insieme a Giovanni Anni, Enrico Bisio, Claudio Candotti, Giampaolo Farci, Luigi Farci, Bruno Figliola, Antonio Lenza, Claudio Libotte, Tullio Marchiori, Giovanni Mazzalupi, Giampaolo Medda, Quarto Pianesi, Felice Salis, Luciano Soli, Antonio Vargiu e Ugo Zorco. Era stato tesserato per il Convitto Nazionale e MDA Roma. E’ stato tesserato per MDA Roma.
Sulla Gazzetta dello Sport di martedì 4 luglio 2017 il giornalista Roberto Parretta ha raccontato la storia di Sandro Vannini e Raghrinder Singh Bhola; semplicemente Bhola per tutti, nipoti compresi.
L’italiano Sandro, 78 anni e l’indiano Bhola, 89, sono due grandi campioni, due che hanno fatto i Giochi Olimpici. Bhola ha vinto addirittura due medaglie: la più ambita, quella d’oro, a Melbourne nel 1956, poi l’argento nel 1960 a Roma, dove proprio lui – che ancora ne racconta con rammarico – da ala sinistra si fece parare il possibile pareggio contro il Pakistan (al suo primo, storico, oro) nei minuti finali. Entrambi hanno speso una vita nell’hockey (per Sandro 7 scudetti con la leggendaria MDA) e in Aeronautica, servendo (in entrambi i casi) il proprio Paese, ma in questi anni hanno conservato il ricordo di un’amicizia cementata proprio nei (mai troppo celebrati) Giochi Olimpici di Roma 1960. Sandro e Bhola si conobbero allora, quando l’India raggiunse la capitale circa un mese prima dell’inizio dell’Olimpiadi per giocare alcune partite e ambientarsi, come si conviene; nel ritiro (per entrambe le squadre) di Rocca di Papa, nella zona dei Castelli, Sandro prestò la propria vespa al campionissimo Bhola, perché a Roma era arrivata la moglie (incinta di sei mesi) e voleva portarla in giro per la città; come in Vacanze Romane, il film del ’53 di William Wyler, scritto da Dalton Trumbo, che ha segnato ben oltre quella generazione. Un ricordo indelebile per Bhola.
Dopo i giorni dei Giochi i due si sono persi di vista (internet, si sa, era ben lontana dalla propria alba), ma non si è disperso il ricordo di quei momenti. E 57 anni dopo, complice un viaggio in Europa con la famiglia e una tappa di qualche giorno a Roma, Bhola – con il tramite della figlia Arti – ha scritto alla FIH per chiedere notizie di Sandro. Il resto è stato semplice e spontaneo, come lo è l’amicizia tra due che rimarranno sempre “more than brothers”, parola di Bhola.
Ruggero Alcanterini

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Ruggero Alcanterini

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