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XVII GIOCHI OLIMPICI – ROMA 1960 – IL DOVERE COMPIUTO (204a puntata) GINNASTICA

– GIOVANNI CARMINUCCI (San Benedetto del Tronto, 14 novembre 1939 – Roma, 17 febbraio 2007) A 21 anni conquistò la Medaglia d’argento alle Parallele e quella di Bronzo per Squadre. Tre volte olimpionico, tre volte campione europeo di specialità, commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Secondo di tre fratelli – di cui il maggiore, Pasquale (1937-2015), ha condiviso con lui una brillante carriera ginnica. Pietro Baldassari notò il talento dei fratelli Carminucci nella palestra della parrocchia di Sant’Antonio da Padova a San Benedetto del Tronto.Nel 1949 , selezionati da Giulio Pennente, ex ginnasta e allenatore di livello nazionale, furono inseriti nel gruppo sportivo dei Vigili del Fuoco a Roma , nel centro sportivo delle Capannelle. Nel 1958 la guida della Nazionale italiana fu affidata allo svizzero Jack Günthard, già medaglia d’oro alla sbarra nel 1952 alle Olimpiadi di Helsinki, che formò il gruppo di giovani atleti che avrebbero costituito la più forte squadra di ginnastica maschile italiana del dopoguerra. Nel 1959, ai Campionati europei di Copenaghen, Giovanni Carminucci è finalista in due attrezzi. Alle Olimpiadi di Roma l’Italia torna a conquistare quelle medaglie nella ginnastica che mancavano dai Giochi di Los Angeles del lontano 1932: particolarmente importante quella d’argento alle parallele di Giovanni Carminucci, ottenuta dietro al “mostro sacro” sovietico Boris Šachlin. La Nazionale italiana, composta da Franco Menichelli, Giovanni e Pasquale Carminucci, Angelo Vicardi, Orlando Polmonari e Gianfranco Marzolla sale sul podio, conquistando la medaglia di bronzo. Il piatto è condito da un’altra medaglia di bronzo, vinta da Menichelli al corpo libero. Carminucci ottiene anche un buon quattordicesimo posto nel concorso generale individuale. Nel 1961, Giovanni Carminucci si aggiudica il titolo di campione italiano assoluto, vincendo il concorso generale individuale. Nello stesso anno, in Lussemburgo, si laurea campione europeo nella specialità del volteggio e vince la medaglia di bronzo sia nel concorso generale individuale che alle parallele. Ai mondiali dell’anno successivo (Praga 1962) è finalista nello stesso attrezzo. Il 1963 è l’anno migliore di Giovanni Carminucci. Agli Europei di Belgrado conquista la medaglia d’oro nelle parallele ed è finalista in diverse specialità. Ai IV Giochi del Mediterraneo, disputatisi a Napoli, vince la medaglia d’oro nel concorso a squadre, alla sbarra e alle parallele; vince quella d’argento nel concorso generale individuale e agli anelli e quella di bronzo al corpo libero
Alle Olimpiadi di Tokyo (1964), la Nazionale italiana è rinforzata dall’arrivo di Luigi Cimnaghi ma i risultati, almeno per Carminucci, sono inferiori a quelli dei giochi precedenti. La squadra si classifica al quarto posto e Giovanni sfiora l’ammissione alla finale nelle parallele, ottenendo soltanto il settimo posto nei preliminari. Nel concorso generale individuale è ventisettesimo.
Ai Campionati europei di Anversa del 1965, dominati da Franco Menichelli, Giovanni Carminucci è soltanto finalista al corpo libero, ma due anni dopo si prende la rivincita sul romano aggiudicandosi il titolo italiano ai Campionati assoluti. Nello stesso anno è medaglia di bronzo alle parallele ai Campionati europei di Tampere e, ai V Giochi del Mediterraneo, disputati a Tunisi, vince la medaglia d’oro a squadre ed è ancora medaglia di bronzo alle parallele.
Nel 1968, Giovanni Carminucci disputa la sua terza Olimpiade a Città del Messico. Si aggiudica per la terza volta il titolo assoluto di Campione italiano nel concorso generale individuale[4]. Si ripete, infine, per la quarta volta nel 1970.
Giovanni Carminucci conclude magistralmente ai Campionati europei di Madrid del 1971, quando, a trentadue anni, si aggiudica per la seconda volta la medaglia d’oro alle parallele e si ritira dall’attività agonistica con il titolo di campione europeo in carica.
Nel 1981 viene insignito della croce di Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana dal Presidente della Repubblica Sandro Pertini. Giovanni, a causa di un male incurabile, si è involato per Borea nel 2007.
Ruggero Alcanterini

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